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Da Rosignano Solvay il trio ‘agrifolk’ popolare delle De’ Soda Sisters

‘Arriverà l’estate?’ è il titolo del disco che si ispira agli stornelli popolari della tradizione toscana

De’ Soda Sisters - © De' Soda Sisters

Le De’ Soda Sisters sono: Benedetta Pallesi, Veronica Bigontina e Lisa Santinelli. Nascono a Rosignano Solvay nel febbraio del 2011. Il nome del gruppo è un ironico omaggio proprio a ciò che caratterizza Rosignano Solvay: il bicarbonato e le sue spiagge bianche. Il gruppo, tutto al femminile, che vede unione di modi di fare e di dire della provincia di Livorno e di quella di Firenze, predilige spazi scenici contenuti per stringersi al pubblico e farlo sentire parte integrante del concerto. Musica da strada che si fa largo fra piazze, piazzette, vicoli stretti e balere arredate con tavoli e candele. Da qui parte il loro vasto repertorio di vecchie canzoni anarchiche e popolari, appartenenti alla tradizione toscana e del sud Italia. Stornelli da osteria, filastrocche rivoltose, serenate d’amore, canti di lotta e melodie del passato. La loro musica vede protagonisti una chitarra, un mandolino, una cigar box, le voci e strumenti percussivi ricavati da cucchiai, grattugie e tamburelli.

Negli anni hanno il piacere di esibirsi in Toscana, in Italia e all’estero. A dicembre 2016 suonano a Mende, in Francia, in occasione della settimana toscana e del gemellaggio con il comune di Volterra. A maggio 2017 vengono invitate in Austria, allo Zoa Festival. Ad Agosto 2018 portano la loro musica in Germania, a Wangen, in occasione del gemellaggio con la città di Prato. A marzo 2019 sono ospiti a Lione del festival Primtemps Libertaire. Il 27 gennaio 2018 vincono il Premio Cantautorato al Premio Roberto Rizzini, Associazione Bogon Verona, con un pezzo originale scritto dal trio a 6 mani che parla di Rosignano Solvay “La ballata della soda (vai, vai..)”. Nel 2019 hanno registrato il loro terzo album “Arriverà l’estate?” uscito ad agosto. Ecco la nostra intervista a Lisa Santinelli.

Ciao Lisa vi definite un trio ‘agrifolk’, da dove nasce l’amore per la musica popolare, gli stornelli, le vecchie canzoni toscane?
Quando è nato il gruppo nel 2011 io non c’ero. All’inizio erano quattro ragazze tutte amiche e amanti della musica popolare. Io sono subentrata nel 2014. Tutto è nato per passione. Da due anni abbiamo iniziato a scrivere anche pezzi nostri, questo è il primo cd che non contiene solo brani della tradizione. Ma il gruppo nasce all’inizio suonando solo canzoni popolari riarrangiate.

Voi siete di Rosignano Solvay e così nasce ‘La ballata della soda’ che racconta la storia di questa spiaggia. Mi sono sempre chiesta chi vive lì come vive la situazione
Sì, già il nome del nostro gruppo ‘De’ Soda Sister’ è un omaggio ironico a Rosignano. Le persone che ho conosciuto io non vivono bene la situazione, non vanno al mare. Poi c’è chi la frequenta e non prova fastidio, dipende.

Come mai il disco si chiama ‘Arriverà l’estate?’
Si chiama così perchè mentre registravamo il disco a maggio avevamo ancora il maglione di lana, e ci chiedevamo se con quella non-primavera sarebbe mai arrivata l’estate, il brutto clima non si limitava al meteo, ma, ahimé, si estendeva alla politica italiana (e non solo..), alla situazione sociale, economica e culturale del nostro Stivale, ovunque ci giravamo sentivamo odore di odio sociale, razzismo, paura. E quando alla fine è arrivata l’estate le cose non sono affatto migliorate…Per questo motivo abbiamo scelto un repertorio piuttosto arrabbiato, di resistenza e d’amore, abbiamo unito canti popolari, che parlano di resistenza, di lotte sociali, a canzoni da noi scritte, che raccontano esperienze e lotte a cui siamo vicine.

Che pezzi avete scelto per il disco?
Abbiamo deciso di inserire quattro pezzi nostri: La Ballata della Soda, Maledetta Fi-Pi-Li, Ode al trattore e Il tempo in cui non c’è domanda. Poi abbiamo scelto un brano di Pietro Gori, due brani sulla Resistenza tra cui Festa d’aprile che per noi era molto importante. C’è Sebben che siamo donne che è una canzone delle mondine, sulle donne lavoratrici e poi L’inno individualista un brano anarchico.

Per ‘L’Inno individualista’ avete collaborato con I Matti delle Giuncaie
Sì, abbiamo chiesto questo favore ai ragazzi, ci piaceva suonare con loro perché siamo amici ed è uno dei nostri gruppi preferiti. Loro hanno accettato e abbiamo arrangiato, cantato e suonato con loro questo brano.

Si può dire che siete un gruppo con una coscienza politica abbastanza importante?
Il nostro non è un gruppo politico. Ognuna di noi ha la propria idea e la propria coscienza. Il nostro intento è quello di ridare un valore alla musica popolare che è ancora oggi molto attuale. Il nostro repertorio spazia da canti contadini, canti di lavoro, stornelli a canti di lotta, canti di resistenza. E non ultimi, da adesso, anche brani nostri.

Avete suonato spesso all’estero anche se cantate canzoni popolari, tipiche italiane
Sì, devo dire che dove siamo andate finora ci hanno sempre apprezzate. Allo Zoa Festival in Austria ci hanno richiamate anche per il 2020. La musica popolare piace.

Concerti futuri in vista?
Faremo una presentazione del disco a Firenze il 25 ottobre alla Libreria Il Libraccio. Poi il 3 novembre saremo a suonare al Teatro dell’Affratellamento.

Per informazioni:
http://www.desodasisters.it

 

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