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Nuovo Dpcm, mascherine obbligatorie all’aperto e proroga dello stato di emergenza

Tutte le novità del decreto approvato dal Consiglio dei ministri: dall’uso delle protezioni per bocca e naso alla proroga dello stato di emergenza, fino alle novità per la app Immuni

Mascherina anti-Covid

Da oggi, 8 ottobre, scatta l’obbligo di indossare sempre la mascherina, sia all’aperto che al chiuso salvo alcune eccezioni. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel pomeriggio di ieri ha illustrato le nuove misure anticontagio adottate con un nuovo decreto legge per arginare la risalita della curva di contagio che stiamo vivendo in questi giorni.

Mascherina sempre

Nel dettaglio del decreto, fino al 15 ottobre la mascherina va sempre tenuta a portata di mano e indossata quando siamo in presenza di altre persone. Va tenuta quando siamo sui messi pubblici, in treno o in aereo. Resta confermata la regola di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso, come quando si entra nei negozi e nei luoghi aperti al pubblico. Uniche eccezioni quando si è in casa propria da soli o con i congiunti o durante l’attività motoria, sia all’aperto che al chiuso. Restano esclusi da questi obblighi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Per le regole su distanze e mascherine negli uffici, nelle fabbriche, nei negozi continuano a valere i protocolli e linee-guida anti contagio già previsti. Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza. Chi non rispetta queste nuove regole rischia una multa da 400 a 1.000€.

Restano, naturalmente, in vigore tutte le norme anticontagio che prevedono il distanziamento fisico di almeno un metro, il divieto di assembramento e il rispetto delle misure igieniche, a partire dal lavaggio delle mani. Permane l’obbligo di stare a casa con più di 37.5 di febbre e il divieto di uscire di casa se si è in quarantena.

Proroga dello stato di emergenza

Il Consiglio dei Ministri ha, inoltre, deliberato la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021 e d’ora in poi le Regioni potranno adottare misure più restrittive rispetto a quelle adottate a livello nazionale, non potranno invece adottare misure più permissive rispetto a quelle varate dal governo. In ogni caso le Regioni devono “informare contestualmente il ministero della Salute”.

Nel pacchetto di misure è stato deciso di aggiungere alla lista dei Paesi per cui sarà obbligatorio fare il tampone quando si rientra in Italia: Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Croazia e Repubblica Ceca, come già accade per Malta, Spagna e 7 regioni della Francia, Parigi compresa.

App Immuni

Nella strategia italiana oltre a testare e trattare, resta fondamentale il tracciamento dei contatti. Per questo la app Immuni, scaricata ad oggi da oltre 7 milioni di persone, per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Covid potrà restare operativa fino al 31 dicembre 2021 (non più il 31 dicembre 2020). Dopo questa data, tutti i dati personali dovranno essere “cancellati o resi definitivamente anonimi”. Immuni funzionerà anche all’estero perché andrà a dialogare con altre piattaforme europee, dunque il tracciamento continuerà anche per chi viaggia in Europa.

Il commento

L’aumento esponenziale dei casi di Covid registrati nel nostro Paese desta molta preoccupazione. È evidente che le misure introdotte sembrano non essere sufficienti al contenimento del contagio. Bene quindi la decisione del Governo di estendere anche all’aperto l’obbligo di utilizzo delle mascherine. Il rigoroso rispetto delle misure di prevenzione è oggi più che mai fondamentale“. Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, ha commentato il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri. “La situazione andrà attentamente monitorata nelle prossime settimane. Se il trend di crescita dei casi dovesse proseguire, non è escluso che già dalla prossima settimana, nel nuovo Dpcm che il Governo dovrà adottare, potrà rendersi necessaria l’introduzione di misure più restrittive, simili a quelle già adottate dagli altri paesi europei. Dobbiamo assolutamente provare ad invertire la rotta ora, prima che sia troppo tardi“, ha concluso Gelli.

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