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Cultura /

“Firenze dall’alto”: esperienze inedite e privilegiate dai tetti e dalle terrazze della città

Da luglio a settembre concerti, talk, performance e visite guidate con il racconto stratigrafico della città si terranno in sette suggestive terrazze fiorentine

Max Casacci e Stefano Mancuso, Gabriella Greison, Murubutu & Claver Gold, Bobo Rondelli sono alcuni degli ospiti di “Firenze dall’alto” la rassegna giunta quest’anno alla seconda edizione che ci porterà sui tetti e sulle terrazze di Firenze.

Da luglio a settembre concerti, talk, performance e visite guidate con il racconto stratigrafico della città si terranno in sette suggestive terrazze fiorentine: quella di Torre San Niccolò, del Palazzo della Borsa, della Casa del Popolo di Settignano, del Forte Belvedere, del Caffè del Verone, di Villa Bardini e della Palazzina Indiano Arte. Completano l’elenco il colle di Arcetri, il Giardino delle rose e l’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi.

Firenze dall’alto è un progetto strategico dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze ed è organizzato da LAMA Società Cooperativa – Impresa Sociale, in collaborazione con La Scena Muta e in partnership da questa edizione con Cooperativa Archeologia ed Enjoy Firenze.

Firenze dall’alto 2019 Guido Catalano Caffe del Verone Foto di Giovanni Savi

Tutti gli appuntamenti

Giovedì 22 luglio il tratto all’estrema punta ovest del parco delle Cascine dove sorge il monumento commemorativo del Rajia di Kolhapu sarà il fulcro dell’incontro “PIA, le Cascine e la confluenza di due fiumi” sulla terrazza della Palazzina Indiano Arte. Dopo anni di abbandono la Palazzina costruita nel 1871 è ora un luogo di sosta e di contemplazione, dove scoprire la storia di questo tratto del parco e un nuovo rapporto con uno spazio suggestivo recuperato alla fruizione della comunità. In collaborazione con Ristoro dell’Indiano-Palazzina Indiano Arte (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407).

Giovedì 29 luglio, invece, Firenze dall’alto giungerà ad Arcetri. Una passeggiata che dal Piazzale del Poggio Imperiale porterà, passando per una serie di notevoli testimonianze storico artistiche, fino al Colle del rinomato Osservatorio Astronomico. La zona è piena di ricordi che richiamano alla mente personaggi come lo scienziato e astronomo Galileo e Michelangelo che si adoperò ad innalzare le mura per difendere Firenze dall’assedio posto nel 1529 dalle truppe imperiali. (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407).

Il 5 agosto torna il momento della musica. Sulla terrazza del Forte Belvedere, Bobo Rondelli presenta il suo nuovo album “Cuore Libero”, 12 canzoni nate durante questo periodo assurdo che rappresentano un viaggio intimo e profondo dentro ai pensieri e ai ricordi del cantautore, dove i temi ricorrenti sono l’amore, il perdono, lo spazio e l’intero universo.

Giovedì 26 agosto al Giardino delle Rose appuntamento con la fisica quantistica raccontata da Gabriella Greison. In “1927 – monologo quantistico” la Greison partendo da una famosa foto del 1927 in cui 29 uomini (quasi tutti fisici di cui 17 erano o sarebbero diventati Premi Nobel) sono ritratti in posa, racconterà gli avvenimenti di quel ritrovo che Einstein chiamò “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe), quando c’è stato il più grande ritrovo di cervelli della storia. Lo spettacolo è la prima rappresentazione teatrale che racconta il ritrovo a Bruxelles di tutti i fisici del XX secolo che hanno fatto nascere quel giorno la fisica quantistica, e quindi il nostro mondo (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com).

Giovedì 2 settembre presso l’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi è invece la volta di “Dante a tempo di rap”. Murubutu e Claver Gold, due degli esponenti più in vista dello storytelling rap italiano, hanno pubblicato Infernvm, un album completamente dedicato all’Inferno di Dante che ha riscosso l’approvazione unanime di critica e pubblico. In occasione delle celebrazioni dell’anno dantesco i due artisti propongono un incontro in bilico fra narrazione e performance musicale in cui i personaggi della Commedia vengono attualizzati e riletti in relazione a tematiche come dipendenza da sostanze, bullismo, prostituzione, individualismo che sempre più caratterizzano la nostra società contemporanea (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com).

L’ultimo appuntamento in musica vede infine protagonista Max Casacci giovedì 9 settembre sulla Terrazza di Villa Bardini. Il chitarrista e produttore dei Subsonica presenterà il suo ultimo lavoro, ovvero “Earthphonia”, uscito a novembre 2020 per Sugar Music. Da compositore e manipolatore di suoni, Casacci ha intrapreso un progetto in cui i suoni delle città, dei mezzi di trasporto, delle vetture di Formula Uno, biciclette, curve degli stadi, dei mercati, suoni urbani e della natura (Acqua e Pietre). Il live set di presentazione del disco sarà preceduto da un breve talk con lo scrittore, botanico e accademico Stefano Mancuso, che ha collaborato al progetto. In questa occasione il pubblico potrà rivolgere domande all’artista, in modo tale da comprendere, vivere più intensamente un’esperienza, ritmica e sonora unica nel suo genere (ore 19 – ingresso con prenotazione e donazione libera alla campagna “Dona un albero”, info: firenzedallalto1@gmail.com).

Il 16 settembre tornano le visite guidate della Cooperativa Archeologia, che stavolta si spostano sulla terrazza del Caffè del Verone ovvero l’antico stenditoio dell’Istituto degli Innocenti dove, dalla fine del Quattrocento, veniva tesa ad asciugare la biancheria. Durante questa “visita dall’alto” sarà raccontata la lunga storia del primo orfanatrofio d’Europa. (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407).

La seconda Firenze dall’alto si chiude giovedì 23 settembre sulla terrazza della Torre San Niccolò. La sua presenza maestosa, nel cuore dell’Oltrarno ci parla di un tempo lontano, un tempo in cui la città intera era fortificata, da mura lunghissime e possenti. Le mura, costellate di torri e porte, abbracciavano il cuore di Firenze e continuavano idealmente anche sul fiume. Salendo sulla sommità della Torre, ci si accorge immediatamente che vi è uno stretto rapporto che la lega alla gemella sull’altra sponda, la Torre della Zecca. La pescaia che emerge dal fiume disegna una diagonale perfetta e collega direttamente le due Torri, prolungamento delle mura sul fiume, proiezione difensiva che serviva a fermare le imbarcazioni provenienti da fuori città, prima che entrassero nel centro di Firenze. In collaborazione con Direzione Cultura del Comune di Firenze e con Associazione MUS.E (ore 19 – per prenotazioni turismo@archeologia.it o lo 055 5520407).

Davide Boosta Di Leo nel 2019 Foto di Giovanni Savi
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