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A Boboli riapre il Giardino delle Camelie chiuso da oltre 200 anni

Il finanziamento di circa 875 mila euro, grazie alla Regione Toscana, ha permesso di attuare un complesso intervento di restauro architettonico, strutturale, botanico ed impiantistico, che ha ripristinato la funzionalità del piccolo spazio verde

Giardino delle Camelie, Boboli

Un angolo segreto di Boboli apre per la prima volta ai visitatori: si tratta del delizioso Giardino delle camelie un piccolo spazio verde realizzato all’ombra dei bastioni che dividono il cortile di Palazzo Pitti dal parco mediceo.

Fu creato attorno alla metà del XVII secolo per il fratello minore del Granduca Ferdinando II de’ Medici, il principe Mattias de’ Medici che proprio accanto aveva la sua residenza privata.

Il giardino – restaurato grazie a un finanziamento delle Gallerie degli Uffizi congiunto a fondi del progetto della Regione Toscana “Il Rinascimento in Toscana: ville e giardini medicei” – conserva una splendida collezione di camelie originali dell’800, giochi d’acqua e una grotta artificiale ad arco.

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt:Boboli è un immenso teatro dove natura e arte si combinano in una complessa stratificazione storica, offrendo continue sorprese e gioielli come il Giardino delle Camelie. Uno spazio, questo, di grande suggestione e non solo per le meraviglie della collezione botanica, ma anche per l’architettura capricciosa, per le invenzioni scenografiche e per la decorazione, ora finalmente risanate e restituite al pubblico. È un passo importante del grande progetto che nel 2030 vedrà restaurato tutto il parco”.

Giardino delle Camelie, Boboli

Il restauro e le visite

Il Giardino delle Camelie versava da tempo in pessime condizioni, a causa soprattutto del malfunzionamento del sistema di drenaggio e di scolo delle acque.

Il finanziamento di circa 875 mila euro ha permesso un complesso intervento di restauro architettonico, strutturale, botanico ed impiantistico che ne ha pienamente ripristinato la funzionalità.

Nell’ambiente che ospita la statua di Igea sono stati riportati alla luce i dipinti ad affresco e tempera, realizzati da Giuseppe Gherardi attorno al 1819: sul soffitto si possono ammirare putti che giocano tra rami in fiore, mentre più in basso sono raffigurate scene mitologiche.

In questo luogo tanto bello quanto delicato si potrà entrare grazie a visite accompagnate, per le quali non occorrerà prenotazione.

Le visite si svolgeranno durante i mesi di aprile e maggio, dal martedì alla domenica, tre la mattina e tre il pomeriggio, per un massimo di 15 persone per volta.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato: “Questa primavera si arricchisce di un nuovo gioiello. Dopo un restauro accurato si apre al pubblico un angolo finora sconosciuto ai più. Un giardino romantico al quale gli architetti Giacinto Maria e Biagio Marmi dettero l’aspetto che tuttora conosciamo in occasione delle nozze celebrate nel 1688 fra il gran principe Ferdinando de’ Medici, erede al trono di Toscana, e Violante di Baviera. Abbiamo dunque a Firenze e in Toscana un altro pregiatissimo spazio verde, un altro spazio di storia che, con i suoi tesori botanici della famiglia delle camelie, va ad arricchire la serie di veri e propri musei a cielo aperto rappresentata dai giardini medicei”.

Giardino delle Camelie, Boboli

La storia del Giardino delle Camelie

Il Giardino delle Camelie è situato tra l’ala Sud di Palazzo Pitti e il bastione della Meridiana e fu pensato per mettere in comunicazione gli appartamenti privati del principe Mattias de’Medici, con il Giardino di Boboli.

In origine questo spazio lungo e stretto era un’area destinata alla coltivazione delle cosiddette “cipolle da fiore” (bulbose) in cassoni rialzati, edificati in muratura. L’appassionato coltivatore era il Cardinale Giovan Carlo, fratello del principe Mattias.

Nel 1688, quando quegli appartamenti furono destinati a Violante di Baviera, sposa del Grand Prince Ferdinando de’ Medici, fu ristrutturato anche il giardino, a cura degli architetti Giacinto Maria e Biagio Marmi che gli dettero l’aspetto che tuttora conosciamo.

A fine ‘700 il piccolo giardino venne infossato per il rialzamento del piazzale della Meridiana, così la solarità necessaria per la coltivazione delle fiorite piante da bulbo venne meno.

L’arrivo della camelia in Italia dal lontano Oriente è databile al 1860 e la Toscana fu uno dei centri di diffusione più vitali di questo fiore, dato l’alto numero di appassionati e coltivatori.

Le camelie venendo coltivate in questo piccolo spazio dove arriva poca luce perchè prediligono terreni freschi, ricchi di humus, con PH tendente all’acido, ben drenati, e siti parzialmente ombrosi con notevole umidità atmosferica ma ben arieggiati; sono assai utili le pacciamature che proteggono le radici superficiali dagli eccessi di caldo e gelo.

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