Viaggi /I luoghi aperti

Giornate FAI d’autunno, la Toscana apre le porte dei suoi tesori dell’arte

Visite guidate il 15 e il 16 ottobre alla villa Favard a Rovezzano, al Castello di Montauto a Impruneta, al silos granario a Livorno, al Teatrino di Vetriano a Pescaglia e a tanti altri luoghi

La Firenze ottocentesca della baronessa Favard, con le aperture eccezionali del Palazzo di città su Lungarno Vespucci e la villa di campagna a Rovezzano sono due delle tante, eccezionali aperture per le Giornate FAI d’Autunno. La 11/a edizione del grande evento, in programma il 15 e 16 ottobre, vede 700 luoghi visitabili in 350 città.

Per Firenze in occasione delle Giornate FAI d’autunno oltre alle residenze della baronessa Favard sarà possibile visitare il castello di Montauto all’Impruneta, la villa del Poggio Imperiale e villa la Favorita.

In Toscana ad aprire le porte ci saranno villa del Gombo nel parco di San Rossore, l’accademia di Belle Arti di Carrara, la chiesa di Santa Caterina e il Giardino Botanico a Lucca, villa Argentina a Viareggio, il teatrino di Vetriano a Pescaglia, il paese di Benabbio a Bagni di Lucca, il silos granario nel Porto di Livorno, villa il Cerretino a Poggio a Caiano, l’oratorio di San Niccolò e l’archivio della compagnia di San Niccolò a Vernio, il museo Busatti ad Anghiari, il museo dell’arte della lana e del ferro battuto a Pratovecchio, il museo delle Erbe-Aboca Museum a Sansepolcro, Palazzo Galeotti a Pescia, San Jacopo in Castellare a Pistoia, la chiesa della SS. Annunziata a Pescia, vivaio Giorgio Tesi Group a Pistoia, la stamperia Benedetti a Pescia, vivaio Mati 1909 a Pistoia, il Borgo di Calamecca a San Marcello Piteglio. E ancora Torre e casa Campatelli a San Gimignano, il Palazzo arcivescovile e concattedrale dei SS Alberto e Marziale a Colle Val d’Elsa, Palazzo Masson a Colle Val d’Elsa e il castello minerario di Montieri a Grosseto.

Un viaggio sorprendente, a volte inaspettato, che in 30 anni ha visto aperti in via eccezionale 14 mila luoghi, visitati da oltre 12 milioni di italiani grazie all’impegno di 145 mila volontari. Realizzate con la collaborazione dell’Anci, le Giornate sostengono la campagna di raccolta fondi del Fai “Ricordiamoci di salvare l’Italia” e chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il Fondo (10-16 ottobre).

Palazzo Favard su Lungarno Vespucci – © FAI Fondo per l’ambiente

1. Palazzo Favard su Lungarno Vespucci

Villa Favard prende il nome dalla baronessa Fiorella Favard de L’Anglade. Il palazzo con affaccio su Lungarno Vespucci, realizzato dall’architetto Giuseppe Poggi, oggi ospita il Polimoda, centro di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo per l’alta qualità dell’offerta didattica orientata al settore della moda.

Il villino è ritenuto fra i più riusciti progetti dell’architetto Poggi: spicca per lo stile classicista di respiro già “nazionale”, ispirato a Palladio e Sansovino. Per il giardino “all’inglese” e l’elegante cancellata in ferro battuto, viene comunemente definito “villa“, sebbene il Poggi l’abbia sempre chiamato “palazzo“.

Villa Favard a Rovezzano – © FAI

2. Villa Favard a Rovezzano

Villa Favard a Rovezzano, fra i modelli più riusciti di nobile dimora suburbana fiorentina, fu ristrutturato dall’architetto Giuseppe Poggi. Oggi ospita la sede distaccata del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze. Nel 1982 il complesso è stato acquistato dal Comune di Firenze, proprietario del parco. La villa è in comodato alla Provincia di Firenze.

Il castello di Montauto – © FAI Fondo per l’ambiente

3. Il castello di Montauto all’Impruneta

Il castello di Montauto si staglia lungo la via collinare che da Grassina porta ad Impruneta. L’edificio è immerso in un parco romantico di cipressi e lecci. Edificato nel Medioevo come fortilizio, poi trasformato in una villa suburbana rinascimentale. L’acquisto del complesso nel 1572 da parte di Giovanni Niccolini, tra le più potenti famiglie in Toscana, portò alla creazione di un’importante collezione d’arte. Decisivo nel 1953 il passaggio di proprietà ad Enrico Vallecchi, figlio di Attilio, il fondatore della casa editrice.

La villa medicea di Poggio Imperiale – © Stefano Casati

4. Villa di Poggio Imperiale

La villa del Poggio imperiale è tra le Ville Medicee riconosciute patrimonio mondiale dall’Unesco. La villa è stata per secoli la residenza estiva, prima delle granduchesse e poi dell’intera famiglia granducale toscana sia con la dinastia Medici che con quella dei Lorena. La posizione sul colle di Arcetri l’ha resa popolare anche tra i viaggiatori stranieri in visita a Firenze.

Dal piazzale esterno si ammira la facciata neoclassica del Cacialli e attraverso il portico d’ingresso si entra nelle stanze che Maria Maddalena d’Austria volle decorare per servire a sè e alle donne che si sarebbero succedute sul trono toscano. La villa del Poggio Imperiale dal 1865 oggi è sede dell’Educandato Statale della Ss. Annunziata.

Villa La Favorita, sede del comando regione carabinieri forestale toscana – © FAI

5. Villa La Favorita

Il complesso di Villa La Favorita, con il suo grande parco di oltre due ettari, è nel quartiere di San Gervasio. Dall’alto di un poggetto si gode di una vista panoramica a 360 gradi su Firenze. La villa venne commissionata nel 1914 da Giuseppina Tonietti, discendente di una famiglia di armatori dell’isola d’Elba. Dopo vari cambi di proprietà oggi la villa è sede dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali e del Comando regionale Carabinieri Forestale. Da segnalare il piccolo giardino “all’italiana” e il grande parco con numerose specie arboree di pregio.

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