Cultura/

Giovani artisti dell’Arezzo Crowd Festival organizzano la ‘resistenza teatrale’

La seconda edizione del festival si svolgerà dal 4 al 6 settembre nel rispetto delle norme anti-Covid. La nostra intervista al direttore Giovanni Firpo

Arezzo Crowd Festival

Arezzo Crowd Festival è una realtà che da due anni si adopera per promuovere il teatro delle nuove generazioni. L’edizione di quest’anno slittata a causa del lockdown, va in scena dal 4 al 6 settembre con un programma rivisto e ripensato per seguire le norme di sicurezza anti-Covid. Non vedrete in scena Pirandello, Goldoni o altri nomi noti del teatro italiano in scena al Crowd Festival ma solo produzioni originali totalmente ‘made in Arezzo’ da giovani artisti. Tre serate di musica e teatro in una versione ‘ridotta’ del festival ma sempre piena di poesia e bellezza. In scena anche molti live in versione ‘buskers’ in collaborazione con Arezzo che spacca e Warehouse Festival.

“Il festival è un atto necessario, – ci ha detto il direttore artistico Giovanni Firpo – sia dal punto di vista sociale per far vedere che le attività si possono fare in sicurezza, sia perchè è un dovere verso la comunità dei cittadini ma anche la comunità degli artisti di Arezzo che si è vista bloccata. Questa comunità di artisti giovani ha bisogno di un punto di riferimento, dove in totale sicurezza, può fare sentire la propria voce e far vedere che non sono morti o scomparsi. Noi siamo il punto di riferimento di una serie di attività associative giovani che raccogliamo nella programmazione di quest’anno. Il focus è stato ricreare attività con le realtà del territorio come il Festival Mengo o Arezzo che spacca, realtà a cui siamo più vicini. La programmazione è stata molto ridotta rispetto al programma previsto per giugno che erano 70 eventi. Abbiamo deciso di ripartire dall’essenziale, quindi fare qualcosa che non prevedesse orpelli tecnici. Per esempio i concerti saranno senza palco, senza luci, con pochissima strumentazione, in modalità ‘buskers’, così gli spettacoli teatrali saranno alla luce del sole. Ripartiamo dall’essenzialità dell’atto artistico.”

Cosa puoi dirci del tuo spettacolo ‘C’era un volta un Re’?

Domenica andrà in scena il ‘colossal’ del festival, questa produzione riassume i due concetti del festival di quest’anno: l’essenziale e il voler ripartire dagli artisti del territorio. Perchè prima di tutto è uno spettacolo scritto da un aretino Sergio Ciofini, un signore anziano, poi ho contattato vari attori aretini sia della Libera Accademia, molto conosciuti, grandi professionisti. Poi ci sono giovani attori del territorio e in più ci sono anche amatori, non professionisti. É un regalo che tutti questi artisti fanno alla città e allo stesso tempo è il prodotto delle eccellenze del territorio. Noi puntiamo a farlo diventare una produzione stabile di Arezzo.

Per ora possiamo fare spettacoli all’aperto quindi l’estate è stata tutto sommato piacevole. Come faremo questo inverno?

Dovremo trovare delle formule alternative. É una situazione che economicamente per i professionisti è insostenibile perchè oggettivamente a parte un certo tipo di spettacoli come i soli o i monologhi, è molto difficile che uno spettacolo che ha più di tre-quattro attori e dei tecnici possa andare in scena più che altro per i costi tecnici. Prendere un terzo degli incassi rispetto al normale è un problema. Ci sono modi alternativi di fare spettacolo, secondo me dobbiamo organizzarci con creatività. Fino a ottobre faremo spettacoli all’aperto, per novembre-dicembre la formula dovrà cambiare, dovremo creare dei formati diversi.

Il festival è un atto necessario, è un dovere verso la comunità dei cittadini

Il programma

Si comincia venerdì 4 alle 18.30 con la performance urbana ‘Together’ a cura di Officine Montecristo che si dipanerà tra Corso Italia, piazza Sant’Agostino e piazza San Francesco. Mentre alle 21 andrà in scena al Giardino di Vicolo del cancello ‘Finzioni’ di Gea Testi, tre monologhi tratti da Brown, Campanile e Manganelli, con Andrea Fiori, Andrea Morello e Niccolò Massi. Per quanto riguarda i concerti alle 17.30 in piazza san Michele in scena i Big Badgers, alle 18.30 in corso Italia si esibirà Gabrielemarco. Infine alle 20 alla Casa dell’Energia ‘Jazz in the corner’ con Pau Brasil.

Sabato 5 alle 18.30 in piazza Sant’Agostino performance di Capoeira a cura di Cordau de Ouro. Alle 19 performance itinerante aspettando ‘C’era una volta un Re’ con gli attori in costume, mentre alle 19.30 nel chiostro del teatro Bicchieraia ‘Sarajevo – La strage dell’uomo tranquillo’ spettacolo di danza con Gennaro Lauro, produzione di Sosta Palmizi. I concerti di sabato vedono esibirsi: alle 16.30 in Corso Italia Lorenzo Meazzini, alle 17.30 in piazza San Michele ‘Calimani’, e alle 21.00 nell ‘area verde Aisa in San Zeno Max Gazzè, apre Emma Nolde.

Domenica 6 alle 10 di mattina presso la rotonda antistante la Fortezza medicea prima assoluta di ‘C’era una volta un Re’ favola teatrale in due atti di Sergio Ciofini, regia di Giovanni Firpo. Replica alle 18.30. Alle 16 alla Casa dell’Energia talk con Andrea Lorenzo di Cartoni Morti. Mentre alle 21.30 a Villa Severi performance itinerante ‘Muri’ in collaborazione con Circolo Baobab, Circolo Eureko e Centro Onda d’urto. I concerti vedranno in versione ‘buskers’ alle 17.30 in Corso Italia ‘Maki’, e alle 19 in piazza San Michele ‘Rosso’.

Per informazioni:

https://www.arezzocrowdfestival.it

I più popolari su intoscana