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Giovanni Truppi e Ghemon: due ‘big’ della canzone italiana in concerto a Prato

Giovedì 6 aprile e sabato 8 aprile due serate in musica (e non solo) da non perdere allo spazio Il Garibaldi Milleventi di Prato

Ghemon - © Fabio Munis

Il Garibaldi Milleventi di Prato aprirà le sue porte nella settimana che precede Pasqua per due eleganti cantautori italiani.

Giovedì 6 aprile arriverà in concerto Giovanni Truppi che presenterà “Infinite possibilità per essere finiti”. Non un concerto classico, ma un vero viaggio inedito nel nuovo disco.

Un’occasione irripetibile per ascoltare un live totalmente rinnovato, dalla veste sonora inaspettata, in dialogo con il raffinato teatro d’ombre di Unterwasser, compagnia al femminile che indaga le reciproche contaminazioni tra il teatro di figura e le arti visive, vincitrice del Premio della Critica 2022 dell’ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro) e che ha presentato i propri lavori in tutto il mondo e nei più prestigiosi festival italiani da la Biennale Teatro di Venezia al Romaeuropa Festival.

Lo sguardo profondo sulla realtà di Unterwasser, fatto di attenzione per le luci e per le ombre, di raffinata cura del dettaglio e di amore per l’artigianalità del prodotto artistico, si sposa alla perfezione con la poetica di Truppi e con la sua visione creativa, volta a plasmare mondi sonori originali e sempre in evoluzione, sopra e oltre ogni tentativo di catalogazione.

Sabato 8 aprile sarà invece il turno di Ghemon che arriva in città per presentare il suo nuovo originalissimo lavoro dal titolo “È una cosetta così”.

Partito dal mondo hip hop, del quale è diventato uno dei più apprezzati artisti, negli anni ha poi reso il suo stile unico, mescolando soul, rap e musica italiana.

Nel corso della sua carriera ha scelto la strada della versatilità per raccontare agli altri il suo mondo interiore, facendolo anche attraverso i dj set, la radio, i podcast, un libro e lo sport (appassionato di calcio e pallacanestro, negli ultimi anni ha iniziato anche a correre maratone).

Anni di evoluzioni e rivoluzioni, trovando nuove forme per assomigliarsi di più, perché se è vero che si hanno delle cose da dire, i modi per farlo possono essere potenzialmente infiniti.

Nasce allora un altro modo per raccontarsi e raccontare al pubblico. “È una cosetta così” infatti non è un concerto, non è un monologo teatrale e neanche uno spettacolo comico, ma in parte, un po’ di tutto questo.

Uno spazio di libertà creativa in divenire dove sciogliere finalmente le briglie, per dare allo spettatore qualcosa di diverso da quello che già conosce attraverso la musica dell’artista.

Sul palco uno show fatto di condivisione di storie personali da guardare attraverso la lente dell’ironia, canzoni inedite, cover inaspettate e momenti di riflessione più profonda. Insomma, una cosetta così.

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