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In e-bike alla scoperta della Toscana per aiutare medici e infermieri a ripartire

Toscana in bici è un’iniziativa nata dal basso: un idea nuova di turismo alla scoperta di affascinanti scorci toscani riservata al personale impegnato nell’emergenza sanitaria

Pedalare per spostare la mente, almeno per qualche ora, da quanto accade in reparto. Per non percepire l’agitazione di dover premere più a fondo sull’acceleratore dell’ambulanza, per riposare le braccia dal sollevare i pacchi alimentari.

Medici, infermieri ma anche volontari, è per loro che alcune aziende toscane che si occupano di cicloturismo, in collaborazione con i ristoratori locali, dal 18 al 20 giugno, hanno organizzato dei tour in e-bike lungo alcuni dei più suggestivi itinerari toscani.

Un modo per permettere a chi l’emergenza sanitaria l’ha vissuta da dentro di fermarsi, di far riposare testa e corpo lasciandosi avvolgere dalle colline fiesolane, dai paesaggi del Chianti, del Casentino e della Lunigiana. Otto esperienze di turismo attivo in e-bike, in otto aree della Toscana, alla scoperta di luoghi poco noti ma di incredibile fascino accompagnati da esperte guide escursionistiche su due ruote.

Toscana in bici

Ai partecipanti è stato richiesto un contributo simbolico di un euro. Un nonnulla il costo della partecipazione, di grande valore l’iniziativa stessa. È stata grata per il pensiero verso la sua categoria Mara, infermiera all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze che ha partecipato al tour di circa 35 chilometri Fiesole by e-bike lo scorso 18 giugno per ricaricare le batterie dopo mesi intensi che, ci tiene a precisare, non sono ancora finiti. Marco e sua figlia adesso sono tornati alla normalità di tutti i giorni ma hanno deciso di montare in sella insieme come insieme hanno vissuto il volontariato durante i mesi peggiori del Covid. Tra marzo e aprile Marco ha dato una mano come volontario con i pacchi alimentari e con lui anche la figlia: “È stata una bella esperienza stare tutti insieme era divertente, quando tornavo a casa la sera ero stanca ma felice di aver dato una mano”.

Marco e la sua famiglia in e-bike

Un’iniziativa sicuramente unica nel suo genere nata dal basso, dalla volontà di un gruppo di guide appassionate e innamorate della Toscana: “L’idea di questi tour –spiga Giovanni Crescioli, uno degli accompagnatori, fiesolano DOC – nasce essenzialmente per due motivi: ringraziare chi si è speso per noi contro il Covid e, contemporaneamente, dare loro l’occasione di passare del tempo all’aria aperta avviandoli alla conoscenza delle biciclette a pedalata assistita che possono essere mezzi perfetti per un nuovo tipo di turismo”.Toscana in bici

Toscana in bici, questo il nome dell’evento, voleva anche farsi promotore di un modo diverso di girare la Toscana in e-bike, mezzo adatto a tutti, anche a chi è poco allenato, e che sembra destinato a diventare uno dei protagonisti dell’estate appena iniziata senza fare concorrenza alla bicicletta tradizionale.

Toscana in bici

Lato organizzazione siamo tutti davvero molto soddisfatti per aver contribuito, nel nostro piccolo, ad una buona causa”. A parlare è Alberto Lombardi che dopo aver cavalcato per tanti anni le onde (è uno skipper esperto), ha deciso poi di “cavalcare” le strade bianche in mountain bike e adesso con la realtà che ha creato, la Tuscany Quintessence, si occupa di organizzare esperienze sulla due ruote. Alberto è stata la guida del percorso attraverso il Chianti con destinazione finale il Castello che si trova tra Firenze e Siena dove nel 1485 nacque uno dei più noti esploratori italiani, Giovanni da Verrazzano: “Il tour prevedeva l’attraversamento del centro di Greve in Chianti per poi iniziare a salire verso Lamole, poi Panzano e poi di nuovo Greve fino al Castello. I partecipanti non smettevano di ammirare il paesaggio, scattando foto nei punti più panoramici come per voler fissare nella loro memoria questo magica esperienza, letteralmente avvolti dai profumi inebrianti delle ginestre in fiore, della lavanda, e del rosmarino. Un’infermiera mi ha detto che questi colori e questi profumi le sono serviti come da “reset” dopo questi mesi cosi duri passati tra le mura dell’ospedale. La parte finale del tour l’abbiamo trascorsa al castello di Verrazzano dell’amico Luigi Cappellini che ha supportato il progetto offrendo un pranzo fantastico e un tour guidato alle cantine”.

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