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In mostra a Sesto Fiorentino la Parigi effervescente della Belle Époque nelle opere di Alfredo Müller

La mostra dal titolo “Alfredo Muller. Il trionfo della grafica nella Parigi della Belle Époque” sarà inaugurata il 16 ottobre al Centro espositivo Antonio Berti e alla Soffitta spazio delle arti a Sesto Fiorentino che la ospiteranno fino al 27 novembre, un altro nucleo di opere è esposto al Rifugio Gualdo

Alfredo Muller

A settembre arriva in Toscana una grande mostra in tre diverse sedi dedicata alla favolosa epoca della Belle Époque a Parigi.

Fu un periodo effervescente nella Parigi di fine ‘800-inizio ‘900 fatto di balli can-can al Moulin Rouge, pic-nic in riva alla Senna, mostre, occasioni mondane, le esposizioni universali, mostre e anche alcune importanti invenzioni come l’illuminazione elettrica, la radio, l’automobile, il cinema che resero la vita più facile e insieme al nascere del concetto di ‘tempo libero‘ infusero un senso di ottimismo e prosperità.

A Sesto Fiorentino sarà esposta la più grande raccolta di opere grafiche di Alfredo Müller affiancandole a quelle dei più grandi protagonisti dell’età d’oro della grafica e della stampa d’arte in Francia, un fenomeno di cruciale importanza che ebbe ripercussioni in tutt’Europa e oltreoceano.

Il pittore livornese Alfredo Müller, emigrato con la famiglia a Parigi nel 1895 a seguito del crac finanziario del padre, fu per circa un decennio un abile incisore parigino, diventando presto un capofila del rinnovamento dell’acquaforte a colori nella capitale della Belle Époque.

Il progetto espositivo a cura di Emanuele Bardazzi ed Hélène Koehl, presidente dell’associazione “Les Amis d’Alfredo Müller peintre et graveur” è strutturato in tre sedi: il Rifugio Gualdo (ex chiesa di San Giusto) alle pendici del Monte Morello, nel comune di Sesto Fiorentino, dove si trova la sezione dedicata dedicata alla grafica parigina tra ‘800 e ‘900, con oltre cento opere su carta di vari autori; il Centro Espositivo Antonio Berti a Sesto Fiorentino, che introduce la figura e l’operato di Alfredo Müller attraverso una selezione di opere sul tema del paesaggio in gran parte realizzate durante la sua permanenza ad Osny e infine La Soffitta Spazio delle Arti, presso il circolo Arci di Sesto Fiorentino, dove verranno presentate, divise in sei sezioni tematiche, le opere realizzate da Müller durante gli anni di Montmartre.

Le mostre apriranno al pubblico domenica 16 ottobre.

La mostra

Nell’ex chiesa di San Giusto, oggi divenuta il Rifugio Gualdo, viene presentata un’ampia rassegna di oltre cento opere su carta, in cornici prevalentemente d’epoca, che racconta il mondo della grafica parigina tra ‘800 e ‘900: dalle affiches alle riviste illustrate, dalle incisioni d’élite a quelle più popolari, realizzate dai migliori artisti attivi nel periodo in cui avvenne la straordinaria e irripetibile fioritura della stampa fin-de-siècle.

L’intento è quello di offrire un’immersione totale nel mondo della grafica e della pubblicità del periodo, toccando i suoi aspetti più gioiosi fino a quelli più inquietanti e oscuri.

In mostra, infatti, non c’è solo il lato superficiale e festaiolo della Belle Époque, ma si esplorano anche lati più nell’ombra e per questo meno noti oggi all’immaginario collettivo, come un certo filone simbolista e decadente legato al gusto per le sensazioni rare tipico degli esteti ultra-raffinati come Huysmans e Lorrain o a quel concetto di bellezza irregolare e stravagante di filiazione baudelairiana e ropsiana che seguiva l’assunto “le beau est toujours bizarre”.

Esempi di questo genere sono rintracciabili nelle opere di artisti come Albert Besnard con il suo capolavoro Les morphinomanes, Louis Legrand con Prostitution, Georges de Feure con L’amour libre e Marcel Lenoir con Le Monstre e L’Éducation.

Al Centro Espositivo Antonio Berti, la mostra entra nel vivo della produzione di Alfredo Müller, presentando una selezione di opere legate al tema del paesaggio, con scene di campagna e vedute cittadine eseguite ad acquaforte in nero e a colori soprattutto nel periodo tra il 1902 e il 1903, quando l’artista si trasferì da Parigi a Osny.

Tra queste risalta la scenografica serie di sei grandi litografie decorative a colori dette Frises e destinate all’arredo delle case secondo i principi di William Morris, due delle quali, Les Paons e Les Cygnes, manifestano pienamente l’adesione allo stile Art Nouveau. Furono commissionate dal famoso mercante di stampe parigino Edmond Sagot e vengono esposte per la prima volta nella loro completezza.

Esposta per la prima volta completa è anche la suite, di straordinaria rarità e importanza, de La Vie heureuse de Dante Alighieri ispirata alla Vita Nuova, costituita da sei soggetti danteschi incisi ad acquaforte e acquatinta, pubblicati a Parigi nel 1898 in soli 12 esemplari dal grande gallerista ed editore Ambroise Vollard, famoso per i suoi legami con gli impressionisti e i Nabis.

La serie, ispirata liberamente ai quadri di Dante Gabriel Rossetti, ne offre un’interpretazione molto originale.

L’esposizione prosegue presso La Soffitta Spazio delle Arti, dove una panoramica di opere ricca e affascinante illustra l’attività incisoria di Müller quando viveva nel quartiere di Montmartre, nella culla artistica parigina per eccellenza, frequentata dagli artisti più importanti e innovativi del tempo.

In mostra i ritratti di Paul Verlaine, delle stelle della danza e del teatro Jane Avril, Cléo de Mérode, Sada Yacco, Sarah Bernhardt, Edouard De Max, Marthe Mellot e Suzanne Desprès, e il porfolio con i grandi musicisti Johann Sebastian Bach, Christoph Gluck, Ludwig van Beethoven, Richard Wagner.

Altre incisioni ritraggono la piccola Colette, che era la figlia dell’amico collega Steinlen e giocava spesso nel giardino con i gatti, grande amore del padre che li disegnava in ogni dove a partire dal celeberrimo manifesto del cabaret Le Chat Noir.

La bambina era praticamente di casa anche da Müller che di lei fece la sua modella preferita, anche moltiplicandone l’immagine per due e per tre nelle scene infantili.

Oltre ai ritratti, figurano alla “Soffitta” altri soggetti importanti come le bagnanti, tipico tema francese dell’epoca interpretato da Müller nella propria maniera soave e malinconica, i gatti in omaggio all’amico Steinlen e alcune visioni simboliste tra cui L’Île heureuse, un paesaggio di sogno alla maniera di Puvis de Chavannes.

Le Chat Noire
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