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L’Orchestra della Toscana “esce” dalle pareti del teatro Verdi per il progetto “InsideOut”

Il progetto dell’artista JR coinvolge tutti gli orchestrali rendendoli protagonisti dell’esterno del teatro fiorentino in un appello per il mondo della cultura

Chi è passato mercoledì 27 gennaio da via Ghibellina a Firenze ha potuto vedere uno spettacolo inusuale: l’assessore alla cultura del comune di Firenze Tommaso Sacchi con una tuta bianca da imbianchino che con scala e rullo attaccava i volti giganteschi degli orchestrali sulle pareti del teatro Verdi.

Il progetto InsideOut di JR

Tutto questo fa parte del progetto “InsideOut” nato nel 2011 dal genio artistico del fotografo e urban artist famoso in tutto il mondo JR. JR decise di usare i soldi vinti con il prestigioso TED Prize per realizzare un progetto che avrebbe viaggiato in tutto il mondo. L’operazione è apparentemente semplice ma proprio per questo piena di forza: trasformare semplici ritratti fotografici attaccati sulle pareti delle città in un’operazione di riappropriazione del territorio da parte dei suoi abitanti. Persone “comuni” diventato così le protagoniste di un’opera d’arte che parla di loro, delle loro storie.

Di fatto si tratta della più grande esposizione fotografica mai realizzata che da oltre dieci anni si basa sulla partecipazione attiva di migliaia di persone in tutto il mondo dal Polo Nord all’Equador, dal Nepal alle favelas brasiliane. In totale sono state realizzate oltre 1.800 azioni e quasi 363 mila poster sono stati spediti in 142 paesi.

Non è la prima volta, tra l’altro, che le opere di JR arrivano in Toscana. L’artista francese proprio l’estate scorsa ha realizzato una toccante performance a San Gimignano in collaborazione con Galleria Continua mettendo in scena il “funerale” dei contadini. Dall’esperienza è stato tratto anche un documentario a cui ha partecipato Alice Rorwacher “Processione Omélia contadina”.

Un gesto simbolico

Questa azione artistica realizzata nel momento storico attuale che vede i teatri e le sale da concerto chiusi ormai da un anno a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19 acquista anche un’altra valenza. L’Orchestra della Toscana stessa ci osserva dalle pareti chiuse del teatro, mentre all’interno gli orchestrali continuano a suonare per realizzare i concerti trasmessi online, senza il pubblico presente. Un gesto simbolico, politico oltre che artistico. L’arte e la musica continuano a vivere anche senza pubblico, tra le mura del teatro.

L’appello dell’assessore Tommaso Sacchi

L’assessore Tommaso Sacchi ha dichiarato: “Il mondo della produzione culturale sta vivendo una sofferenza enorme che io vedo a tutti i livelli dell’impresa culturale. L’obiettivo nostro è quello di stare al fianco degli operatori culturali. Queste sono determinanti per la formazione di un nuovo governo, speriamo prima possibile di avere un esecutivo centrale che sia in grado di dare una prospettiva. Chiediamo al futuro governo di programmare a medio-lungo termine il calendario di aperture del mondo culturale. La cultura non può vivere di sola emergenza, non può vivere dall’oggi al domani o con un decreto che arriva la sera e chiede di riaprire in 24 ore. La cultura è programmazione, è un lavoro delicato fatto di grandi professionalità. Chiediamo al governo di essere al fianco delle istituzioni locali per capire come e quando riaprire le sale nel rispetto del contenimento del rischio sanitario ma anche di chi ci lavora.”

 

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