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Palazzo Pretorio a Prato riapre con tante novità: un’app, nuove opere e la campagna #ritornoalpretorio

Il museo pratese riapre il 3 maggio e fino al 28 maggio l’ingresso sarà gratuito, in mostra due nuove opere di Michelangelo Pistoletto e Yves Klein

Palazzo Pretorio

Lunedì 3 maggio riaprirà il Museo di Palazzo Pretorio a Prato. La riapertura sarà accompagnata dalla campagna #ritornoalpretorio: le opere usciranno dal Museo, in una reintepretazione creativa.

#ritornoalpretorio è un racconto che mette insieme storia e contemporaneità. Le opere del Museo saranno collocate in luoghi iconici della città, dialogano con il pubblico, accompagnano la riapertura in un gioco curioso. Nelle 9 grafiche realizzate per la campagna, infatti, le opere parlano e usano le parole di famosi film.

Una nuova app

In arrivo anche una nuova app che si chiama Museo di Palazzo Pretorio Prato che guiderà il visitatore lungo un percorso alla scoperta delle meravigliose opere d’arte qui conservate.

L’app ha una struttura semplice che racchiude però funzionalità avanzate: grazie alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy) ad esempio, alcuni sensori rilevano la presenza dei visitatori all’interno del museo, proponendo loro la visione e l’ascolto dei contenuti del percorso espositivo, con una scheda e un audio che anticiperanno cosa li attende nella visita a quel piano.

Dalla sezione Opere sarà possibile accedere a schede dettagliate per ogni opera esposta, inquadrando con la propria fotocamera un QR Code presente sulle didascalie oppure inquadrando direttamente un dipinto o una scultura. In questo caso un sistema di Intelligenza Artificiale riconoscerà l’opera e aprirà la scheda di dettaglio. Infine, i capolavori da non perdere sono una selezione curata delle opere più belle e prestigiose presenti a Palazzo.

L’app fornisce inoltre informazioni riguardanti orari e tariffe, oltre al calendario degli eventi in programma a Palazzo Pretorio e in città. Disponibile in doppia lingua Italiano e Inglese, si scarica gratuitamente dal Play Store e dall’Apple Store. 

Le nuove opere in mostra

Il pubblico potrà finalmente ammirare le due opere donate dal gallerista pratese Carlo Palli: “Venere Maria – Nudo color seppia” di Michelangelo Pistoletto e “Victoire de Samothrace” di Yves Klein. Le due opere sono infatti state collocate al terzo piano durante il periodo di chiusura del Museo e adesso saranno visibili a tutti.

Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) rappresenta una delle figure più rappresentative dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La sua prima produzione intorno agli anni ’60 è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. I cosiddetti quadri specchianti sono il frutto di riflessioni su questo tema, in cui l’artista include direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riapre la prospettiva: attraverso l’applicazione di carta velina o di stampe serigrafiche su superfici inox lucidato a specchio, propone una riflessione sul rapporto tra figura e sfondo. La superficie accoglie l’immagine riflessa dell’ambiente e delle persone che osservano il quadro, dando vita ad una tensione interattiva tra immagine e osservatore. Venere Maria è il ritratto della compagna di Pistoletto, Maria Pioppi, raffigurata in una posa che ricorda quella della Venere di Tiziano, della Maya Desnuda di Goya, la Grande Odalisca di Ingres o dell’Olympia di Manet.

Yves Klein (Nizza 1928-Parigi 1962) fu un artista francese a dir poco rivoluzionario, uno dei padri fondatori dell’arte contemporanea. L’arte diventa non solo espressione artistica, ma espressione di un concetto, fucina di idee e utopie. Le prime opere di Klein sono i famosi “monocromi blu”. Nella sua breve ma significativa carriera egli predilige l’uso del blu che diventa il suo marchio distintivo, brevettando nel 1960 l’IKB (International Blue Klein), una vernice che previene le perdite di brillantezza del colore. Le tele ricoperte dall’IKB si svuotano della materia e diventano immateriali ed esemplificano il rapporto tra il pieno e il vuoto. Klein promuove il rinnovamento dell’arte attraverso il recupero di alcuni capolavori dell’antichità che egli riproduce in gesso e ricopre del suo blu. Così con la Victoire di Samothrace, lo Schiavo di Michelangelo, l’Afrodite Cnidia di Prassitele l’artista si appropria idealmente dei soggetti per renderli liberi dalla materia e dalla tradizione classica, attraverso l’uso dell’IKB.

Gli orari del museo

Il Museo resterà aperto con i consueti orari (dalle 10,30 alle 18,30 – chiuso il martedì) con ingresso gratuito fino al 28 maggio. Il sabato e la domenica sarà però necessario prenotare, nel rispetto delle disposizioni ministeriali per il contrasto al Covid 19 (tel. 0574 24112 – prenotazioni.museiprato@coopculture.it).

 

 

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