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La pandemia raccontata dai bambini nel docufilm “Io volo dentro”

Voci, pensieri, aspettative e speranze al tempo del lockdown. A realizzarlo è la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana. Una testimonianza che va oltre la memoria

Io volo dentro, docufilm

Chirna (12 anni), Eugenio (14), Gherardo (9), Guglielmo (14), Ginevra (14) e Rebecca (16). Sono alcuni dei protagonisti del docufilm “Io volo dentro” realizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, durante il periodo del lockdown.

Un filmato che contiene video interviste acquisite a distanza, per la regia di Giorgio Mondolfo e il montaggio di Giacomo Bolzani, che sarà fruibile sul sito, sui canali social del Consiglio regionale della Toscana e sulle pagine istituzionali della Garante.

L’idea di realizzare un docufilm nel pieno dell’emergenza sanitaria, e cioè in un “momento così difficile, di assoluto isolamento, di rivolgimento familiare, relazionale e sociale profondo”, ha spiegato Bianchi, nasce dalla “consapevolezza del dover ascoltare”.

“Ho ritenuto importante – ha detto la Garante – non perdere la voce delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, e raccogliere il loro sentire sull’oggi e sul domani che immaginano e vorrebbero”. L’interazione “profonda e diretta” che la Garante ha instaurato con loro, pur attraverso una webcam ed un microfono, emerge chiaramente dal docufilm e racconta storie di piccole e grandi paure, semplici voglie, come quella di portare a spasso il cane, che in quei momenti difficili tanto scontate e naturali non sono state.

Le loro passioni, aspettative e sentimenti profondi “compongono un quadro variegato e suggestivo che conferma la necessità del confronto e dell’ascolto. Nello scambio e nell’interazione con l’altro, si potrà addivenire ad una maggiore consapevolezza e crescita personale”, ha continuato Bianchi.

E il confronto è stato ampio: nel video si contano interviste di bambine e bambini, ragazze e ragazze di quasi tutte le province della Toscana, di differente appartenenza sociale, familiare. “Credo – ha concluso la Garante rivolgendo un sentito grazie al regista e al montatore – che le voci raccolte potranno contribuire alla costruzione di un mondo più uguale e più giusto per tutti”.

Nel la presentazione, disponibile on-line insieme al docufilm, i giovani protagonisti hanno interagito e mostrato i loro punti di vista compreso quello, rivolto in particolare agli adulti, a non considerarli come “quelli che non hanno mai voglia di far niente”.

Gli adolescenti, in particolare, hanno sofferto molto il periodo di chiusura forzata. La possibilità di relazionarsi con l’esterno e con una figura “fino a quel momento sconosciuta” (in molti hanno rivelato di non sapere dell’esistenza della Garante per l’infanzia e l’adolescenza) ha rappresentato una grande opportunità. “Il progetto mi è piaciuto subito”, hanno dichiarato in molti, e sebbene alcuni avessero qualche perplessità “all’inizio non volevo partecipare, poi…”. Tutti si sono detti soddisfatti.

Lo spaccato che emerge dal video ha coinvolto molto anche il regista: “Ci hanno riportato indietro a quando noi eravamo bambini, offrendoci un loro personale punto di vista con spontaneità e sincerità. La loro partecipazione è stata incredibile”, ha detto.

Nel prossimo futuro e per continuare sulla via del confronto e della condivisione, la Garante ha annunciato una presentazione ufficiale e in presenza. In autunno, se possibile, tutti i protagonisti saranno invitati alla proiezione del docufilm in Consiglio regionale. “Essere ascoltati è un loro diritto, ascoltarli è un nostro dovere ed il presupposto irrinunciabile per costruire insieme un futuro migliore per tutti”, ha concluso Bianchi.

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