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Primavera d’impresa, se l’economia circolare si chiamata cardato

Dalla comunicazione allo storytelling, dall’innovazione alla sostenibilità. Sboccia il premio per piccole e medie imprese. Ecco i nomi dei vincitori

Premiazione dell’edizione 2019 di Primavera d’impresa

Benvenuta primavera, benvenuta rinascita. In Toscana il battesimo della nuova stagione non è stato accompagnato soltanto da un bel sole e da quel vento che negli ultimi giorni ha sgomberato il cielo da ostacoli. La primavera, a Prato, è stato il giorno delle piccole e medie imprese. Una città che dagli anni ’60 del secolo scorso a oggi ha visto la sua popolazione più che triplicata. Da 60mila abitanti si è passati da 200mila. Cosa c’è stato in mezzo? «Con il dilagarsi della crisi, il tessile fu duramente colpito. Perdemmo venticinquemila posti di lavoro» ha raccontato il sindaco Matteo Biffoni. «La risposta fu nell’innovazione», aggiunge. E così il settore è tornato a fiorire con 33mila addetti e quasi 900 aziende. «D’accordo, non è faccile innovare nel settore tessile. Ma noi ci proviamo ugualmente e sperimentiamo le nuove tecnologie».

Non è un caso, quindi, che la prima edizione della “Prmavera d’impresa” organizzata da Crisis il 21 marzo sia stata organizzata proprio a Prato. Un appuntamento che di fatto ha dato il via anche al primo Festival dell’economia circolare. «A Prato l’economia circolare si fa da qualche centinaio d’anni. Qua la chiamiamo con un altro nome piuttosto ganzo: cardato». Tradotto: la rigenerazione degli scardi della lavorazione della lana. «A Prato sono arrivati prima dal sud e dalle campagne, poi dall’Oriente. Sono venuti qua per costruire il futuro con le proprie mani» chiosa soddisfatto Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle attività produttive.

Per tutti, nessuno escluso, questa è stata una giornata speciale. Per le aziende, che hanno approfittato dell’occasione per incontrarsi e costruire insieme nuove progettualità. Per i ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato al video contest. Per i giornalisti che hanno parlato dell’importanza della comunicazione e dello storytelling con giovani e imprenditori.

Le nuove tecnologie? Certo, occorre imparare a sfruttarle al meglio. Ma senza la bellezza non si va da nessuna parte. «E i libri, quelli di carta, continueranno a rappresentare il paradigma della conoscenza» aggiunge Luca Telese citando poi Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Con lui erano presenti anche il presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci e il giornalista Oscar Giannino, secondo cui la sostenibilità «non chiama in causa solo l’industria del recupero e del riciclo, ma tutte le filiere che insieme rappresenteranno il made in Italy». E poi, con loro, Davide De Crescenzo (direttore intoscana.it), Francesco Carrassi (direttore La Nazione), Monica Guidotti (Tg3) e Antonello Riccelli (Telegranducato).

Una narrazione positiva che ha premiato i giovani (a cominciare da quelli degli istituti Paolo Dagomari, Gramsci-Keynes e Tullio Buzzi, primi a pari merito per la narrazione video sulla “loro” Prato) e le aziende. A cominciare dalla Mast Srl di Arezzo, start-up innovativa nel settore delle bonifiche biotecnologiche, che si è aggiudicata il primo premio della categoria “servizi”. La Catalyst Srl di Firenze, invece, nasce per dare destinazioni opportune agli scarti delle lavorazioni di lapidei e demolizioni di edifici a fine vita. I suoi mattoni le sono valsi il primo premio per la categoria “prodotti”. Stessa sorte è toccata alla Vaporizzo Lia Srl di Prato (categoria “organizzazione”) che oltre 30 anni si occupa di condizionatura e trattamenti a vapore su ogni tipo di filato. In tutto le aziende che hanno partecipato al concorso “Primavera d’impresa” erano 73, per un somma di fatturati che si aggira attorno ai 50 milioni di euro.

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