Storie/

Samuele e Marco, volontari temporanei nell’emergenza covid-19

In questi tre mesi di emergenza covid-19, Samuele e Marco sono andati a fare la spesa, hanno consegnato farmaci urgenti e hanno dato il loro contributo alle attività della Croce Rossa di Firenze. Dopo questa esperienza “temporanea” sono diventati volontari effettivi per continuare ad aiutare gli altri.

Marco e Samuele in servizio per la Croce Rossa di Firenze - © Croce Rossa Italiana

L’emergenza sanitaria ci ha mostrato i diversi volti della solidarietà. Tanti tra di noi si sono mobilitati per aiutare i propri vicini o parenti, hanno dato il proprio contributo a raccolte fondi o per la prima volta hanno fatto del volontariato. Questo è stato possibile anche grazie alle iniziative di “volontariato temporaneo” attivate da alcune associazioni, come la Croce Rossa Italiana. Questo ha permesso a tutti, dopo una breve formazione online, di supportare le attività dell’associazione a favore della popolazione durante l’emergenza covid-19.

Tante le persone che hanno aderito a questa iniziativa. Alcuni di loro dopo questi mesi sul campo, hanno scelto di restare e diventare volontari effettivi. Samuele Stefanini, 19 anni studente fiorentino, e Marco Mazzanti, Innovation project manager di 57 anni, sono due di questi.

Due persone molto diverse tra loro ma che, grazie a questa emergenza, hanno trovato la spinta giusta per aiutare gli altri.

Quali motivazioni vi hanno spinto a diventare volontario temporaneo? Avevate mai fatto altre esperienze di volontariato prima di questa?

S.: Quest’anno è stato un po’ strano per me perché avevo intenzione di fare la quinta superiore e subito dopo passare tutta l’estate al mare dopo l’esame. Poi è arrivato il Covid che mi ha fatto cambiare idea. A marzo ero chiuso in casa tra videochiamate con gli amici che non finivano più e nottate infinite a guardare serie tv o film. Poi mi ha chiamato mia madre per segnalarmi l’iniziativa della Croce Rossa di Firenze. Il mio sogno nel cassetto è quello di fare volontariato, fino a qualche mese fa ho sempre rimandato, poi mi si è presentata questa occasione e dopo la telefonata di mia madre sono andato subito ad iscrivermi.

M.: Quando è stato chiuso tutto a marzo ho capito che anche il mio lavoro si sarebbe fermato. Per questo ho messo una specie di annuncio su Facebook dove offrivo il mio aiuto a chi ne aveva bisogno. Tra le risposte un mio amico mi ha segnalato che alla Croce Rossa cercavano volontari temporanei, così mi sono iscritto e ho fatto il primo corso online. In passato avevo già pensato di iniziare a fare volontariato ma non mi ero mai deciso. Il Covid mi ha fatto fare questo passo.

 

Che attività avete svolto?

S.: La consegna della spesa, il centralino, servizio al poliambulatorio e la consegna dei farmaci urgenti, ultimamente sto facendo anche turni PAPA, i trasporti sociali. Il mio primo servizio è stato proprio con Marco.

M.: I nostri compiti sono stati questi e devo essere sincero in due mesi e mezzo di emergenza Covid ho fatto esperienza come in un lustro di vita.

Volontari Croce Rossa
Marco e Samuele in servizio per la Croce Rossa di Firenze

Avete mai avuto paura di mettere a rischio le persone a voi più vicine?

S.: Sì, la paura c’era sempre ed era costante. Forse è stata proprio questa a farmi rispettare tutte le norme quando tornavo a casa. Ogni volta rientravo a casa, mi levavo le scarpe prima di entrare, le disinfettavo e poi mi infilavo direttamente in doccia per evitare un possibile contagio. Anche in casa abbiamo rispettate le norme e gli abbracci non ci sono più stati per il rispetto delle persone che vivono con me.

M.: La paura ce l’hai sempre, ovviamente prendendo le dovute precauzioni e cautele ho potuto svolgere ogni servizio in sicurezza. Ho consegnato la spesa a molte persone in quarantena, non le ho mai viste ma sentivo che mi ringraziavano da dietro la porta.

 

Ci sono stati momenti emozionati o che ricordate particolarmente?

S.: Uno dei servizi che certamente mi ha colpito di più è stato il mio primo che ho svolto proprio con Marco. È stato bellissimo ricevere tanti sorrisi e ringraziamenti dalle persone a cui consegnavamo la spesa. Potevo uscire la mattina con la luna storta ma i ringraziamenti durante questi servizi mi svoltavano la giornata. Ricordo particolarmente anche il primo servizio di trasporto sociale dove sono riuscito a socializzare completamente con le persone che abbiamo accompagnato, è stato come se li conoscessi da sempre.

M.: Potrei raccontare veramente tanti aneddoti da questa esperienza. Tra le battute scambiate con le persone a cui ho consegnato la spesa, un signore anziano che nella lista aveva messo il prosciutto toscano e mi disse: “lei è giovane ma deve sapere che il prosciutto toscano è buono quando ha un filo di grasso nel mezzo”. La signora che invece della lista della spesa mi ha dato direttamente il volantino dove aveva cerchiato in rosso i prodotti indispensabili e in nero quelli di cui poteva fare a meno (ci ho messo un’ora e mezzo a farle a spesa). Fino al direttore di un supermercato che ha coperto di tasca sua la differenza di 20€ su una grossa spesa per una famiglia. Alcune liste della spesa le ho conservate, ci sono quelle scritte al computer, quelle scritte a mano o quelle con addirittura il disegno dell’etichetta dei beni da comprare.

 

Come è stato il ritorno alla normalità?

S.: È stata una forte emozione poter rivedere i miei amici e le persone care. Ho molti amici fuori Firenze, tra Pisa e Grosseto così, passato il picco, ho preso il primo treno e mi sono catapultato da loro perché in questi mesi non li avevo sentiti e avevo una voglia matta di vederli. Naturalmente, io e la mia famiglia, restiamo sempre vigili, continuiamo a rispettare le varie indicazioni e ogni volta che torno a casa continuo a disinfettare le scarpe e farmi subito la doccia.

M.: I servizi in Croce Rossa ti entrano dentro. Non credo di essere ancora tornato alla realtà. Anche nel lavoro adesso sto seguendo un progetto che ha a che fare con il Covid per un laboratorio per la certificazione delle mascherine sia chirurgiche che ffp2. Adesso, per me, tornare vuol dire poter uscire fuori all’aria aperta senza indossare la mascherina e andare a fare la spesa per me e non più per gli altri.

 

Dopo questa emergenza avete scelto entrambi di restare e diventare volontari effettivi della Croce Rossa

S.: Il fatto di essere stato da inizio lockdown in Croce Rossa mi ha confermato le mie intenzioni. Voglio continuare ad essere un volontario e questo mi ha permesso di scoprire le diverse aree in cui opera la Croce Rossa. Una di questa è la protezione civile nella quale vorrei immergermi totalmente. Questo percorso mi ha fatto scoprire tante cose e provare una varietà di emozioni. Sono convinto di voler andare avanti in questa esperienza che mi permette di aiutare le altre persone.

M.: Con il lockdown sono andato in crisi: ero solo, la mia compagna era bloccata all’estero e i miei fratelli abitano fuori Firenze. L’iniziativa della Croce Rossa mi ha permesso di aiutare me stesso andando ad aiutare gli altri. L’emergenza Covid mi ha dato un grande insegnamento aiutando gli altri ho ritrovato e recuperato me stesso e ora continuo ad aiutare gli altri. Adesso sto spaziando tra le varie possibilità attive in Croce Rossa, come i trasporti sociali e il servizio uds – unità di strada per dare un sostegno alle persone che abitano in strada. Vorrei iniziare e fare tutti gli step, mi piacerebbe anche dare il mio contributo in protezione civile.

I più popolari su intoscana