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Santa Fiora: successo per lo “smart working village”. Prossimo step estendere l’iniziativa a tutta l’Amiata

Il piccolo comune amiatino rinasce grazie allo smart working e alle persone, aziende e start up che vi si trasferiscono. L’iniziativa è stata presentata durante la diretta del PA Social Day

Santa Fiora è stata una delle 18 città coinvolte nel PA Social Day, l’iniziativa dedicata alla comunicazione e informazione digitale dell’associazione PA Social. La scelta di Santa Fiora per rappresentare la Toscana non è casuale. È un comune di circa 2600 abitanti, perla del Monte Amiata e tra i borghi più belli d’Italia, ma dallo scorso anno è anche smart working village grazie all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale che propone incentivi sugli affitti e la banda larga ed è proprio per questo motivo che è stata tra i protagonisti di questa iniziativa.

L’idea è nata già nel 2019, quando abbiamo iniziato a ragionare sul futuro di Santa Fiora con l’arrivo della banda ultra larga” ha spiegato il sindaco Federico Balocchi. Ed è proprio qui l’intuizione vincente, ben prima della pandemia, di guardare ad un futuro basato sul lavoro delocalizzabile e sui servizi da offrire alle persone, ma anche ad aziende e start up che fanno questa scelta. La pandemia e le azioni prese per il lavoro da remoto, hanno spinto l’amministrazione comunale ad accelerare i tempi e a lanciare lo smart working village. “Non ci aspettavamo che migliaia di persone, anche dall’estero, dimostrassero interesse per trasferirsi a Santa Fiora per lo smart working, e invece è successo”. È un riscontro molto superiore rispetto anche alle possibilità di accoglienza del comune. Per questo motivo il sindaco ha proposto di estendere questo progetto anche agli altri comuni dell’Amiata e passare così dallo smart working village alla smart working mountain. Questo progetto va ad evolversi verso altre direzioni come spazi per start up e coworking ma anche con iniziative dedicate a società che si trasferiscono a Santa Fiora. Se riusciamo a portare lavoratori singoli, aziende e start up in un piccolo paese della montagna, questo può essere il nostro rinascimento, ha concluso il sindaco Balocchi.

Natascia Curci, attrice e direttrice artistica della compagnia teatrale Animanera è una di queste persone che ha scelto Santa Fiora come luogo di vita e di lavoro. “È stata una scelta folle. Abbiamo lasciato la nostra casa di Milano e siamo passati dal bosco verticale per immergerci in quello verticale e orizzontale dell’Amiata. L’impatto è stato forte, ma la qualità della vita qui a Santa Fiora mi ha permesso come attrice e ricercatrice della bellezza di non morire. Rivolgo a tutti l’invito di provare questa esperienza per distaccarsi dalla nevrosi cittadina e riprendere contatto con noi stessi”.

L’attenzione sullo smart working per promuovere i piccoli borghi e una qualità della vita migliore è stato colto anche dalla Regione Toscana che ha inserito proprio lo smart working tra le proposte della campagna di comunicazione “Toscana rinascimento senza fine”. “Con la pandemia si è rotto qualcosa nel lavoro, nelle aspettative e nelle abitudini delle persone che chiedono di innovare in modo significativo, grazie agli strumenti e alla banda ultra larga a disposizione, dal lavoro al tempo libero. – Ha dichiarato l’assessore al turismo, Leonardo Marras, nel suo intervento. – Si è aperto uno squarcio sulla realtà delle aree interne come Santa Fiora che hanno mantenuto intatti i propri valori e lo spirito comunitario. Questo ha permesso un riscatto economico e sociale dei piccoli centri grazie alle infrastrutture digitali che permettono di lavorare e collegarsi con la banda ultra larga e di vivere con una qualità migliore rispetto alle grandi città che hanno tempi di vita inconciliabili con questa qualità e i bisogni delle persone”.

Dal minuto 2:44:00 la diretta dell’evento:

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