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Food e turismo, Ciuoffo: la Toscana che fa squadra resta competitiva

L’assessore al turismo della Regione ha partecipato alla quarta puntata di Intoscana Incucina e ha tracciato un bilancio in chiusura della legislatura

Tra i fornelli della quarta puntata di Intoscana Incucina, il format social che valorizza i prodotti e le ricette del territorio, anche l’assessore al turismo della Regione, Stefano Ciuoffo: il cibo e la cucina infatti oggi sempre di più sono un elemento di attrattività per i viaggiatori che scelgono la Toscana per le loro vacanze.

Assessore, quanto è importante il patrimonio enogastronomico toscano per il turismo?
“Il cibo e la cucina toscana sono uno degli elementi che maggiormente segnano l’interesse del viaggiatore verso la nostra regione, una terra associata idealmente a uno straordinario patrimonio culturale, con paesaggi, borghi, costa e montagne assolutamente unici ma anche al cibo. Chi viene in Toscana ha la certezza di intraprendere un viaggio in cui sicuramente starà bene perché mangerà bene e berrà ancora meglio.”

La Regione per valorizzare questo patrimonio ha lanciato vent’anni fa Vetrina Toscana, quanto è ancora necessario questo progetto?
“Vetrina Toscana è un’esperienza estremamente positiva che mette insieme i produttori, le eccellenze locali, i ristoratori e ha creato un marchio che si è consolidato con oltre 1500 associati. Oggi ci domandiamo come questo strumento possa diventare ancora più efficace in una stagione dove la comunicazione è diventata più veloce. Basta essere sui social e valorizzare il lavoro dei grandi chef, dei produttori e dei ristoratori? Dobbiamo anche unire queste eccellenze alla narrazione dei luoghi e questo è il lavoro che sta facendo Toscana Promozione, quando promoviamo un distretto o un borgo non manchiamo di raccontare le eccellenze delle produzioni e della cucina locali.”

Cosa direbbe se dovesse tracciare un bilancio in chiusura della sua legislatura e cosa pensa che serve alla Toscana del turismo di domani?
“Credo che nel mio ruolo si debba coltivare l’insoddisfazione, perché essere soddisfatti vuol dire sedersi e invece ogni passo può segnare un progresso e quel passo in più noi dobbiamo sempre farlo.
La Toscana di domani non deve guardare la punta dei propri piedi ma alzare lo sguardo all’orizzonte e assumere pienamente la dimensione della competizione globale, è un termine molto usato ma forse nel turismo non è a pieno compreso. Oggi noi scegliamo in pochi istanti la meta delle nostre vacanze e scegliamo con facilità mete diametralmente opposte, da Londra a Istanbul fino ai borghi della Toscana, quindi dobbiamo capire come si può influire in quell’attimo di scelta, come incidere nei meccanismi che formano quella scelta. Io credo che questo sia il compito che la Regione può svolgere con efficacia, se come oggi sposa questo tema non come secondario ma centrale rispetto allo sviluppo dell’economia toscana.”

I nuovi ambiti turistici della Regione non sono nati proprio per rimanere competitivi sul mercato internazionale?
“Sono nati per questo, perché con molta buona volontà in passato alcuni hanno pensato di promuoversi promuovendo se stessi, forse lo può fare una grande città d’arte certo non lo può fare un piccolo comune o un’area che, pur con tanta storia, rappresenta in termini numerici e anche di ospitalità possibile un numero di posti letto di due pullman. È avvenuto perché si è affidata alla buona volontà di qualche amministratore locale ciò che non veniva fatto a livello di decisioni centrali: prima abbiamo smantellato il Ministero del Turismo e poi le aziende di promozione turistica, a forza di smantellare difficilmente si costruisce. Questa legislatura è stata quella della rifondazione di un ruolo dove ciascuno degli attori ha un compito: oggi ognuno deve fare la sua parte e questa squadra funzionerà solo se ciascuno di noi ci crede fino in fondo. Dobbiamo mantere il paesaggio, la qualità dell’ospitalità, la professionalità nei luoghi del turismo e ci deve essere anche la consapevolezza che se noi non restiamo nella competizione altri occuperanno i nostri spazi.”

Una scommessa che la Toscana ha vinto è stata quella della Via Francigena.
“Con la Francigena abbiamo anticipato le opportunità dei cammini e del turismo esperenziale e poi i cammini sono esplosi, oggi non c’è gruppo di amici che non stia programmando una qualche vacanza in giro per i nostri monti e le nostre isole e questo premia il territorio e quel recupero del paesaggio che così incisivamente noi stiamo cercando di rendere efficace in tutta la Toscana.”

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