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#VELESUONIAMO il Jazz italiano si mobilita su change.org

Intervista a Simone Graziano presidente di MIDJ Associazione Musicisti italiani di Jazz e co-fondatore della petizione per i lavoratori autonomi e senza tutele

#VELESUONIAMO il Jazz italiano si mobilita su change.org

A causa della quarantena imposta dal Governo italiano per arginare la diffusione del Coronavirus molti lavoratori si trovano a casa. I più fortunati sono in telelavoro o smart working, altri in ferie forzate, ma purtroppo c’è una categoria quella dei lavoratori autonomi a partita iva, che non possono usufruire di queste tutele. Tra loro ci sono anche tutti i musicisti italiani, è per questo che sulla piattaforma Change.org ha preso il via l’iniziativa #velesuoniamo, promossa e portata avanti da Paolo Fresu (artista e Presidente IJI – Federazione Nazionale Il Jazz Italiano), Ada Montellanico (artista e Presidente IJVAS – Associazione Il Jazz va a Scuola), Simone Graziano (Artista e Presidente MIDJ – Associazione Musicisti italiani di Jazz) e l’intero mondo del jazz italiano che chiama a raccolta artisti, professionisti del settore musicale e appassionati di tutte le musiche.

Consapevole delle difficoltà che il Governo sta affrontando in queste difficili ore nel pieno delle decisioni sullo stanziamento dei fondi messi a disposizione per l’emergenza del Covid-19, il jazz italiano vuole far sentire con forza la propria voce. Il 99% degli artisti e delle professionalità che ruotano intorno al mondo dei concerti e della didattica è a casa da settimane, senza prospettive e, soprattutto, senza alcuna protezione economica e previdenziale. Molti di questi artisti appartengono al popolo delle partite iva e non solo, contribuendo alla crescita economica e sociale del Paese ma senza avere alcun beneficio. La perdita economica per il mondo dello spettacolo è stata valutata in circa 8 miliardi di euro parte di questi interessano, il mondo della musica, composto da migliaia di musicisti che in questo momento sono a casa, in estrema difficoltà.

Ecco la nostra intervista a Simone Graziano presidente del MIDJ Associazione Musicisti Italiani di Jazz

Ciao Simone! Spiegaci cosa chiedete al governo
Noi chiediamo per prima cosa un’indennità di 500 euro forfettarie per sei mesi a partire dal 23 di febbraio per i danni dovuti alla cancellazione delle nostre date. Noi abbiamo subito dei grossi danni, abbiamo perso il lavoro perché tutti i concerti sono stati cancellati. La previsione che viene data nella migliore delle ipotesi è che si ricominci a giugno, ma non sarà così, rischiamo che tutto riparta a settembre. Capisci che persone come noi, cioè lavoratori autonomi, partite iva, non abbiamo nessun diritto, come la malattia, gli ammortizzatori sociali, se non dopo aver fatto 100 giornate lavorative nell’anno precedente. Quindi non abbiamo sostegno. La seconda cosa che chiediamo sono cose specifiche per esempio che venga rivista la possibilità di accedere alle misure di indennità di malattia dal primo giorno, cioè senza dover aspettare le 100 giornate lavorative, chiediamo anche che ci sia la revisione del sistema previdenziale.

Leggevo però nei giorni scorsi che lo Stato sta prendendo dei contributi appositi per il Fus cioè il Fondo Unico per lo Spettacolo

Attenzione perché è un grave danno in realtà. Franceschini ha accantonato 10 milioni di euro del Bus che erano i soldi già previsti dalla finanziaria per l’aumento del Bus nel 2020. Adesso ha deciso che questi soldi, invece ad andare ad aumentare il Fus saranno usati per la crisi in corso. Questi soldi a chi vengono distribuiti? Soltanto agli enti lirici e ai teatri italiani. Sono sette: Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Torino e Milano. Solo a loro, non ai lavoratori. Quindi noi cosa facciamo? È un dramma.

Sono tante le categorie lavorative che saranno duramente colpite da questa situazione, quella dei musicisti sarà sicuramente una delle più colpite

Viviamo di un lavoro che ci è stato cancellato e giustamente, aggiungerei, ci è stato cancellato, ma noi non abbiamo ammortizzatori sociali. Serve una modifica dello statuto dei lavoratori che noi chiediamo da tempo. Io già nel 2017 sono stato in Senato a chiederla. L’unica cosa che mi posso aiutare è che questa situazione assurda, quando ne usciremo, serva davvero a far cambiare la legge, potrebbe essere l’unica cosa positiva Quello su cui noi stiamo giocando è questo. La petizione sta andando benissimo, in meno di 24 ore siamo arrivati a tremila firme.

È possibile firmare la petizione #velesuoniamo e leggerla nella sua interezza cliccando sul seguente link: https://www.change.org/

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