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Ballerina ucraina in fuga dalla guerra per inseguire il sogno di danzare

La giovane ha appena 13 anni: accolta dal Comune di Siena insieme alla madre e alla sorella potrà continuare a studiare

La giovane ballerina ucraina e i suoi familiari accolti dal Comune di Siena - © pagina Facebook Luigi De Mossi

Hanno preso contatti con le scuole di danza di varie zone d’Europa. Maria, 13 anni con la madre Natalia e la sorella Anastasia cercava un asilo per fuggire dalla guerra in Ucraina e continuare a rincorrere il suo sogno di diventare una ballerina.

All’appello ha risposto l’Ateneo della danza di Siena che, via social, è riuscito a contattare la madre. Dopo un viaggio che le ha portate via da Kharkiv, tra i centri più bersagliati nella guerra in Ucraina, sono arrivate da Roma a Siena e hanno trovato accoglienza nell’ostello Casa delle Balie del Comune.

La madre, con le due figlie sono state ricevute a Palazzo pubblico dal sindaco Luigi De Mossi e dal direttore della scuola di danza Marco Batti. “Siena – ha detto il primo cittadino – apre le sue porte a questa famiglia con la speranza che finisca presto l’incubo che è costretta a vivere“.

Mi piace pensare che la bambina potrà fare una vita simile a quella che faceva a casa sua – ha concluso Luigi De MossiQuesta vicenda è l’ennesima rappresentazione del fatto che lavorare tutti insieme, come squadra, enti ed istituzioni, porta sempre grandi risultati. Siena apre le sue porte a questa famiglia con la speranza che finisca presto questo incubo che sono costrette a vivere”.

ballerina ucraina – © pagina Facebook Luigi De Mossi

L’Ateneo della danza si occuperà dell’alloggio della bambina all’interno della foresteria della scuola, del pranzo nella mensa, dell’abbigliamento e materiale didattico specifico per la danza. Inoltre la bambina potrà studiare alla scuola ‘Jacopo dalla Quercia‘. “Io avevo dei contatti con l’Europa dell’Est. Ho studiato a San Pietroburgo – ha raccontato Marco Batti Tramite amicizie comuni, non appena è scoppiata la guerra sono stato messo in contatto con la famiglia di Maria”.

Il Comune grazie alla collaborazione con la questura si è occupato del viaggio, con l’affiancamento di una interprete.

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