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Calcio, i 70 anni di Giancarlo Antognoni eterno 10 della Fiorentina

Una mostra a Villa Arrivabene omaggia il campione più amato dai tifosi viola. Il rimpianto di non aver giocato la finale di Spagna 1982

Giancarlo Antognoni

Il poeta e scrittore Vladimiro Caminiti scrisse di lui: “Il ragazzo che gioca guardando le stelle“. Il futuro di Giancarlo Antognoni, che oggi, 1 aprile, festeggia 70 anni era già scritto nel firmamento del football. Campione del mondo in Spagna 1982 ma soprattutto eterno numero 10 della Fiorentina.

Appena 18enne venne acquistato dalla società gigliata per 425 milioni. Il suo esordio in serie A fu a Verona il 12 ottobre 1972 (Verona-Fiorentina 1-2). La partita che grazie alle parole di Brera lo lanciò subito tra i giocatori della massima serie.

Centrocampista di grande classe, tra il 1972 e il 1987 Antognoni ha giocato 341 partite (429 se si contano tutte le competizioni) con la maglia viola, segnando 61 reti. Nel 1974-1975 Antognoni vinse la Coppa Italia con la Fiorentina. Vanta 73 gare in azzurro: è il giocatore della Fiorentina con più presenze in nazionale. Sette le reti realizzate con l’Italia.

La bandiera viola per eccellenza

Antognoni, con il suo attaccamento alla squadra del cuore, ha rappresentato quello che in tempi più recenti è stato Francesco Totti per la Roma. Negli anni Settanta e Ottanta l’idolo assoluto dei tifosi della Fiorentina, la squadra in cui ha sempre giocato, senza contare gli inizi nel Torino e poi ad Asti.

Una vita la sua di grandi soddisfazioni “ma uno dei due rimpianti della mia carriera è stato di non aver potuto giocare la finale in Spagna“, ha ricordato in questi giorni il numero 10 per eccellenza. Tra le sue frasi più celebri: “Puoi anche vincere due scudetti e due coppe dei Campioni ma poi che cosa ti rimane? Il tuo nome sugli almanacchi… Meglio essere ricordato come uno che non ha mai tradito Firenze e la Fiorentina“.

Antognoni segnò l’ultima rete in maglia gigliata all’Empoli nell’aprile 1987, pochi mesi dopo il trasferimento in Svizzera. Due anni dopo infine il ritiro. Con la Fiorentina è stato osservatore, dirigente e anche club manager fino al 2021. Nel 2018 il giusto inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano come “veterano italiano“.

Antognoni e Batistuta alla presentazione del nuovo stadio Franchi

La carriera di Antognoni, conclusa in Svizzera al Losanna, è stata segnata da due gravi infortuni. Molti ricordano con terrore il terribile scontro di gioco con il portiere del Genoa Silvano Martina, il 22 novembre 1981. Il campione viola rischiò di morire: non solo riportò la frattura delle ossa craniche ma fu necessario il massaggio cardiaco. Il cuore, per l’impatto, aveva smesso di battere.

In un altro violento scontro con il difensore della Sampdoria Luca Pellegrini, il 12 febbraio 1984, il numero 10 riportò la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra. Un infortunio che tenne lontano dai campi di calcio per quasi due anni. A dir poco iellata anche la Nazionale: dove si infortunò in semifinale, non potendo essere in campo per la mitica finale dei Mondiali del 1982 in Spagna.

La mostra a Villa Arrivabene

Da martedì 2 aprile, e fino a giovedì 4 aprile, nella sala Libero Beghi in Villa Arrivabene, sede del Quartiere 2 a Firenze, sarà in esposizione la nuova mostra in onore di Antognoni per festeggiare i 70 anni del Capitano della Fiorentina.

Sarà una vera e propria ‘hall of fame‘ personale del campione della Viola: dalle figurine alle maglie storiche, dalle fotografie alle riviste, dai gadget ai giocattoli a lui dedicati.

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