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Cambiamento climatico, con Terre di Romena un nuovo progetto enologico

Famiglia Casadei, proprietaria di aziende in Toscana e in Sardegna, punta su vitigni, terreni e agricoltura biointegrale per la produzione

Grappoli d’uva di Famiglia Casadei

L’innovazione green in vigna e in cantina è già realtà nel Casentino. La sfida al cambiamento climatico una missione quotidiana. Muove da queste premesse il nuovo progetto enologico di Stefano Casadei per Terre di Romena. Vigneti nel cuore dell’Appennino tosco-emilino che si spingono fino ai 650 metri d’altezza, vitigni internazionali come Pinot Nero e Chardonnay e altri autoctoni come l’Orpicchio.

Stefano Casadei, alla guida insieme alla moglie Anna Baj Macario di Famiglia Casadei conta in Toscana le aziende toscane Castello del Trebbio, nelle terre del Chianti Rùfina, e Tenuta Casadei, in Alta Maremma, a Suvereto, a cui si aggiunge Olianas, nelle terre del Sarcidano, in Sardegna. Ora la new entry di Terre di Romena a Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo.

Stefano Casadei

“In questo contesto i vigneti, posti ad un’altitudine tra i 450 e i 650 m slm, sono circondati da molte foreste. Tra il giorno e la notte si registrano grandi escursioni termiche e la piovosità è maggiore rispetto ad altri areali. In questa zona del Casentino – spiega Stefano Casadei – abbiamo trovato le condizioni ideali per dare una risposta concreta alle sfide che i cambiamenti climatici stanno ponendo al mondo della viticoltura in questo momento. Qui un gruppo di competenti vigneron, con grande passione e con un approccio artigianale, sta già valorizzando questo territorio. Attraverso la nostra filosofia vogliamo contribuire ad accendere ancor di più i riflettori su quest’area, svelandone ulteriormente le potenzialità con vini di carattere ed eleganza”.

Terre di Romena

I vitigni di Terre di Romena

Dopo un approfondito studio dei terreni, Stefano Casadei ha comprato nel 2019 una parte dei terreni della vecchia fattoria del Castello di Romena, uno dei manieri più maestosi dei Conti Guidi del Casentino. La proprietà è composta da circa 20 ettari di terreno, 7 dei quali dedicati alla viticoltura. Di questi, 3,5 ettari sono allevati con Pinot Nero e 1,5 con Chardonnay.

“I restanti due ettari abbiamo deciso di dedicarli alla sperimentazione per capire la risposta del terroir del Casentino a specifiche varietà” continua Casadei. “Abbiamo piantato sia varietà internazionali come Merlot e Syrah, sia Sangiovese e altre varietà autoctone specifiche del Casentino, infine l’Orpicchio, un vitigno a bacca bianca tipico della zona del Valdarno”.

Il debutto del marchio a Vinitaly

Le prime bottiglie in commercio del nuovo progetto debutteranno a Vinitaly (Padiglione 9, Stand C5): saranno un Pinot Nero e uno Chardonnay. È in affinamento uno spumante Metodo Classico, per il quale è prevista una sosta sui lieviti per 60 mesi.

“La produzione è appena iniziata e a regime sarà in totale di circa 30mila bottiglie: circa 20 mila di Pinot Nero, con due tipologie, 5 mila di Chardonnay e il restante dedicato alle sperimentazioni che stiamo portando avanti” assicura Casadei. Un lavoro propedeutico nell’attesa della cantina.

Sostenibilità e rispetto del territorio

A Terre di Romena è già stato avviato il protocollo interno che porterà a produrre anche in Casentino vini con la Filosofia Biointegrale®, nel segno della sostenibilità e del rispetto del territorio e delle persone, così come nelle altre tenute di Famiglia Casadei.

“Tutte le nostre realtà produttive – conclude Stefano Casadeihanno ottenuto il marchio Demeter® e anche a Terre di Romena stiamo già lavorando per ottenere questa importante certificazione”.

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