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Campi boa e reti biodegradabili per salvare la posidonia oceanica all’Elba

Si chiude a Cavo Foresta blu la campagna ambientale di Coop: la riforestazione tra Toscana, Liguria e Puglia

Posidonia oceanica – foto Parco nazionale arcipelago toscano

Foresta blu, atto finale. Si conclude il progetto di ripiantumazione della posidonia oceanica. Iniziativa di Coop che ha coinvolto Liguria, Toscana e Puglia. “Sono due i pilastri del progetto: scienza e cultura ambientale, con la diffusione la più vasta possibile di campi boa per difendere le praterie di Posidonia oceanica minacciate dagli ancoraggi selvaggi dei diportisti” ha sottolineato Stefano Acunto, direttore dell’International School for Scientific Diving.

L’istituto internazionale assieme all’Università di Genova ha avuto un ruolo attivo nella ripiantumazione della posidonia oceanica nell’ambito di Foresta blu, la campagna ambientale di Coop Italia tra Liguria, Puglia e Toscana dove il progetto si conclude.

Una Foresta Blu per salvare la posidonia

All’Elba il campo boa sarà collocato al largo di Cavo, davanti all’isola dei topi, isolotto che ospita dal 2019 un importante sito di riforestazione di Posidonia oceanica, ovvero una nursery naturale per fauna ittica e organismi marini.

Grazie a Foresta Blu, è stato ora ampliato con la piantumazione di ulteriori 2mila piante posizionate su circa 100 metri quadrati di fondo marino, utilizzando biostuoie in fibra di cocco totalmente biodegradabili dove reimpiantare le talee recuperate dal mare una volta che sono state strappate da mareggiate o azioni antropiche.

Un lavoro di squadra istituzioni-imprese

I risultati della campagna, avviata lo scorso anno a maggio, sono molto positivi è stato spiegato, con una percentuale di sopravvivenza delle talee ripiantumate intorno al 76% e azioni analoghe sono state condotte anche in Puglia in collaborazione con l’Università di Bari.

La scienza – ha aggiunto Maura Latini presidente di Coop Italia – serve a trovare le soluzioni, ma poi c’è bisogno del ruolo pro attivo delle istituzioni e delle imprese per contribuire a rigenerare il nostro pianeta minacciato non solo da crisi geopolitiche e tensioni internazionali, ma anche a livello ambientale. La sostenibilità non può essere solo uno slogan: le imprese devono restituire alla collettività parte delle loro risorse per lavorare insieme alla scienza e alle istituzioni e contribuire a divulgare un’informazione corretta sotto il profilo scientifico e delle buone pratiche”.

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