Due maestri della couture francese si incontrano in un dialogo ideale tra stoffa e architettura della forma. Con la mostra Azzedine Alaïa e Cristóbal Balenciaga. Scultori della forma, il Museo del Tessuto di Prato celebra il suo cinquantesimo anniversario e chiude l’anno espositivo con un evento di rilievo internazionale, in programma dal fino al 3 maggio 2026.
Curata da Olivier Saillard e realizzata in collaborazione con la Fondazione Azzedine Alaïa di Parigi e con Balenciaga Archives, la mostra riunisce per la prima volta in Italia cinquanta creazioni dei due couturier: venticinque abiti di Alaïa e venticinque di Balenciaga, in un raffinato confronto che attraversa decenni di storia della moda.
A completare il percorso, dodici disegni originali di Balenciaga datati tra il 1950 e il 1968 – corredati da appunti sartoriali e campioni di tessuto – e fotografie d’epoca che raccontano il processo creativo dello stilista spagnolo.

La mostra
L’esposizione nasce da un’idea concepita nel 2020 alla Fondazione Alaïa, su impulso di Hubert de Givenchy, desideroso di celebrare i due maestri che più hanno saputo scolpire la materia tessile.
Entrambi, di umili origini e formazione artigianale, hanno ridefinito il concetto stesso di couture: Balenciaga con le sue architetture di rasi e lane, fino all’invenzione del gazar; Alaïa con il sapiente uso di maglia e pelle per modellare il corpo femminile.
Allestita negli spazi della ex Campolmi con il progetto di Guicciardini & Magni Architetti e Arianna Sarti, la mostra propone un dialogo visivo e materico tra due visioni complementari: la perfezione formale e l’eleganza scultorea di Balenciaga da un lato, la sensualità precisa e la costruzione tridimensionale di Alaïa dall’altro.
Il percorso si arricchisce con un film di Joe McKenna dedicato ad Alaïa e un video inedito sulle collezioni Haute Couture 1960 e 1968 di Balenciaga.
Con questa iniziativa, il Museo del Tessuto prosegue la sua indagine sulla grande moda del Novecento, dopo le retrospettive dedicate a Ferré, Albini, e agli inglesi Ossie Clark e Celia Birtwell.
