L’ex convento di Sant’Antonio, imponente edificio seicentesco diventato poi colonia penale alla fine nell’Ottocento, passa al Comune dell’Isola di Capraia. Firmato infatti il decreto di trasferimento dall’Agenzia Demanio di Livorno per la porzione ancora di proprietà statale. Un passaggio attesa da 150 anni e che ora apre a nuove possibilòità di utilizzo: nell’idea dell’amministrazione guidata dalla sindaca Marida Bessi c’è la creazione di una scuola di alta formazione per la blue e green economy, votata quindi alla protezione e valorizzazione ambientale.
Il passaggio è stato reso possibile grazie alla procedura di federalismo demaniale. Il complesso si compone di alloggi attualmente abitati da residenti sull’isola, mentre le vecchie officine e i magazzini sono interamente da recuperare e ristrutturare. L’intero complesso comprende anche il più antico Convento francescano (risalnete al 1600) e la Chiesa di S. Antonio.
I progetti di recupero e valorizzazione
La Chiesa è già di proprietà del Comune e oggetto di importanti opere di restauro tramite finanziamenti della Regione Toscana. Per il Convento, invece, è in iter la richiesta di federalismo culturale perché il bene è vincolato dal Ministero Beni Culturali.
Il Consiglio Comunale dell’isola ha già approvato un piano di recupero complessivo prevedendo nelle aree oggetto di trasferimento della proprietà, oltre alle abitazioni e alla finalità culturale dell’impianto seicentesco, un ambizioso progetto per una scuola di altra formazione professionale per la Blue e Green economy. Uno spazio a disposizione delle università, istituti di formazione e Campus per giovani che vogliono investire nelle sfide del futuro in termini di ambiente e sostenibilità.
L’isola ambisce, infatti, a rappresentare un esempio di protezione ambientale e valorizzazione naturalistica, con una comunità che disegni il proprio sviluppo su progetti lungimiranti e sempre più consapevole del proprio patrimonio storico e culturale.
