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Chianti: a Montefiridolfi i cittadini ‘studiano’ le case coloniche

Memoria ‘viva’ per ricostruire usi e tradizioni legate alle tipiche abitazioni della campagna del Chianti: un progetto collaborativo di un gruppo di appassionati che si apre a tutti i cittadini

Case coloniche chianti

Storia, architettura ma anche utilizzo sociale: un gruppo di cittadini punta a riscoprire la funzione degli edifici rurali della campagna del Chianti. Sono le case coloniche di ‘Montefiridolfi’, frazione del comune di San Casciano Val di Pesa, ad essere messe sotto la lente d’ingrandimento da parte degli appassionati di storia e territorio che hanno dato vita ad un progetto che  con testimonianze, lettere, fotografie e racconti di vita vissuta punta – tassello per tassello – a ricostruire i percorsi evolutivi delle case di questa zona. In sostanza quali erano gli ambienti, interni ed esterni, che caratterizzavano la casa dove abitava e lavorava il contado, quali erano le abitudini e i ritmi scanditi dalla quotidianità negli spazi dell’abitazione, i percorsi evolutivi che hanno determinato i mutamenti nel corso del tempo.

I materiali saranno poi utilizzati per realizzare uno studio di interesse architettonico e per organizzate una mostra, iniziative supportate dal Comune di San Casciano.

“E’ un progetto che accogliamo con grande interesse e favore per vari motivi – commentano gli assessori Chiara Molducci e Roberto Ciappi il lavoro scaturisce da una passione comune che unisce interessi e competenze di un gruppo di persone che vivono e dimostrano di avere a cuore il territorio, è una ricerca di settore, il profilo tecnico-culturale che analizzerà per la prima volta la struttura colonica del nostro territorio è specifico e interesserà le case coloniche poste lungo il crinale collinare, delimitato dalla Pesa e dalla Terzona, che da Poggio la Croce giunge fino al Calzaiolo, supporteremo la ricerca attraverso la realizzazione di un evento espositivo e di una pubblicazione volti a valorizzare la ricerca dei nostri concittadini”.

Lo studio si avvale dell’intervento di alcuni esperti come Giuseppina Carla Romby, docente universitario del Dipartimento Sagas dell’Università degli Studi di Firenze, e l’archeologo Leonardo Giovanni Terreni. 

La collaborazione e la partecipazione attiva dei cittadini possono rivelarsi fondamentali ai fini della conoscenza delle case coloniche. “Chiediamo alle famiglie – dicono gli organizzatore – di contribuire alla ricerca fornendo materiale, foto storiche, mappe del podere, documenti, aneddoti di vita vissuta, che possano valorizzare e ricostruire la storia delle abitazioni di campagna della Valdipesa”.

Per info sul progetto e invio materiale: architetturarurale1@gmail.com.

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