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In un cortometraggio le storie vere di tre giovani vittime della rete

Nato all’interno del tavolo di coordinamento per le strategie di intervento e prevenzione sul tema dell’abuso e la violenza all’infanzia e all’adolescenza costituito in Prefettura, è stato ideato e diretto da Tobia Pescia. Sarà diffuso nelle scuole

Cyberbullismo

Internet e il web, opportunità o pericolo? La più grande rivoluzione moderna o l’oppio dei poveri? Di sicuro la rete ha rotto i confini spalancando infinite opportunità ma ha anche dato origine a nuove minacce che si nascondono dietro uno schermo e proprio per questo più difficili da intercettare, soprattutto perché a subirne le conseguenze sono spesso i più giovani.

Sexiting, grooming sono termini forse meno noti, con il cyberbullismo invece abbiamo imparato a familiarizzare ma si tratta sempre di reati di adescamento ai danni dei minori tramite la rete per fini sessuali, per vendetta e per il malsano divertimento che deriva dal denigrare l’altro facendo leva sulle sue fragilità.

Gli effetti della pandemia

Una piaga sociale che la pandemia ha acuito, avendo tolto a loro, ai giovani, la possibilità di interfacciarsi, di stare insieme, di crescere nelle piazze reali. “I ragazzi – ha dichiarato l’assessore alla Legalità della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo – a causa della pandemia non hanno avuto la possibilità di incontrarsi, isolati nelle loro camere, hanno dovuto rinunciare ai rapporti umani. La piazza virtuale si è sostituita a quella reale e in queste piazze è più difficile riconoscere il pericolo. Rispetto alle minacce che si celano in Rete – ha aggiunto l’assessore – spesso i giovani credono di non aver via d’uscita, di essere soli, non sanno a chi rivolgersi perché anche le famiglie più attente si trovano disorientate. Invece l’obiettivo è far capire loro che la scuola c’è, la famiglia c’è, le istituzioni sono a loro fianco”.

Il senso del problema lo dà il fatto che nell’ultimo anno sono triplicate le richieste d’aiuto prese in carico dal 114, il numero Emergenza Infanzia gestito dal Telefono azzurro . L’obiettivo di chi si occupa di tutela dei minori e sicurezza in rete è accrescere la consapevolezza tra i giovani prima che possano cadere vittime della rete. Come? Con progetti su misura per loro, progetti che parlino lo stesso linguaggio dei ragazzi, degli studenti, dei giovani.

Di qui l’idea di Sextinggroomingcyberbullying un cortometraggio risultato di un progetto nato l’interno del tavolo di coordinamento per le strategie di intervento e prevenzione sul tema dell’abuso e la violenza all’infanzia e all’adolescenza costituito in Prefettura del quale fanno parte numerosi soggetti istituzionali e accademici che si occupano di tutelare i minori dai rischi del web ma anche di renderli consapevoli sugli strumenti di supporto a loro disposizione.

Sextinggroomingcyberbullying

Sextinggroomingcyberbullying, scritto e diretto da Tobia Pescia e realizzato da Fondazione Sistema Toscana, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche per la Sicurezza e la Legalità della Regione Toscana, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Fondazione Teatro della Toscana, è intenso, è potente, va dritto al cuore del problema e sarà divulgato nelle scuole dove ha già ottenuto l’apprezzamento da parte di docenti e studenti: “Confidiamo che questo audio video sia informativo ma anche formativo – ha detto il prefetto di Firenze Alessandra Guidi -. La caratteristiche principale del tavolo di lavoro costituito in Prefettura è che mette al centro gli studenti rendendoli davvero protagonisti dei nostri progetti, come in questo caso. Il nostro è un modello che ci auguriamo che da Firenze possa essere adottato anche nel resto del Paese”.

Le vittime della rete

L’attrice Gaia Nanni guida la narrazione, protagonisti tre giovani, tre storie di giovani vittime di sexting, grooming e cyberbullismo. La paura, la vergogna, il senso di frustrazione e di disagio che in alcuni casi spinge a gesti disperati è comune a tutti loro, ma in comune i tre protagonisti hanno anche la forza e il coraggio di chiedere aiuto e di uscire dall’incubo senza fine nel quale credevano di essere finiti, non a causa della Rete bensì di chi della Rete si serve vigliaccamente e malvagiamente.

Quando la rete salva

Il web, internet, la rete infatti non sono di per se un mostro a nove teste, il discrimine è nell’uso che se ne fa e può capitare – e capita – che proprio la Rete diventi un prezioso alleato. È il caso di una dodicenne fiorentina che proprio grazie a internet, e nello specifico ad un social network, Instagram, è riuscita a salvare la vita ad un’amica francese e a sua madre che venivano picchiate e maltrattate dal marito e padre con regolarità: ”Avevamo fatto amicizia per una passione comune – racconta la giovane presente alla presentazione del cortometraggio – ci mandavamo messaggi tutti i giorni e lei si era confidata con me raccontandomi della difficile situazione che viveva a causa del padre violento. Dopo mesi di messaggi ad un certo punto ha smesso di scrivermi all’improvviso. Io mi sono preoccupata e ho chiesto a mia mamma di chiamare la polizia postale ”. La polizia postale italiana, attraverso canali di cooperazione internazionale, si è messa in contatto con le autorità francesi che hanno rintracciato la famiglia della ragazza mettendola in salvo insieme alla madre.

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