Cultura /

“Così lontani, così vicini” al Museo Stibbert in mostra il fascino dell’esotismo tra ‘800 e ‘900

Fino al 5 maggio 2024 esposte nel museo fiorentino le fotografie degli interni delle case di nobili, collezionisti e ambasciatori tra ‘800 e ‘900, affascinati da tutto quello che proveniva dall’Oriente

Il Museo Stibbert di Firenze in collaborazione con la Fondazione Alinari ospita dal 6 ottobre 2023 al 5 maggio 2024 la mostra fotografica “Così lontani, così vicini. Il fascino dell’esotismo negli interni europei tra ‘800 e ‘900”.

L’esposizione si propone di illustrare, attraverso un cospicuo gruppo di fotografie e una selezione di oggetti d’arte orientale collezionati da Frederick Stibbert, il fascino per tutto ciò che arrivava dall’Oriente e non solo.

Eseguite da grandi fotografi, come Daniel Harlingue, o Dornac, alcune immagini ci restituiscono inediti scorci degli interni abitati da artisti, scrittori, diplomatici e dandy, altre, provenienti dall’Archivio Alinari, ne declinano la versione italiana con una focalizzazione sul caso fiorentino perché nella storia europea del rapporto con l’alterità, Firenze gioca un ruolo particolare.

La mostra vuole infatti essere un racconto sulla diversità di atteggiamenti e sguardi da parte della società europea per tutto ciò che proveniva da lontano.

Vivere attorniato da oggetti esotici doveva infatti assumere un diverso significato per un console di Francia in Cina alla fine del secolo scorso o per un mercante d’arte parigino amico dei cubisti, o per Peggy Guggenheim che nel suo palazzo veneziano collocò opere d’arte contemporanea accanto a oggetti africani.

Allo stesso modo Frederick Stibbert amava circondarsi di opere provenienti da ogni parte del mondo in uno scenografico allestimento della sua abitazione che influenzò anche il gusto e gli stili di vita, facendo della sua villa fiorentina uno di questi “spazi di frontiera” più affascinanti.

Stibbert, Salone

“Così lontani, così vicini” affronta da vari punti di vista il tema dell’alterità: dalla coabitazione armonica tra i mondi lontani e l’Europa negli interni europei tra Otto e Novecento, che evidenziano i legami segreti che spesso si instaurano tra i collezionisti e gli oggetti raccolti nelle loro stanze, fino ad arrivare ai casi in cui tra gli artisti e le opere provenienti da altrove si genera una sfida, che giunge fino ad una vera e propria ossessione.

Gli oggetti esotici raccolti dai collezionisti mostrano una volontà di ricerca di armonica convivenza fra culture diverse, alla base di una perduta civiltà integrata con il vivere quotidiano.

Così vengono svelate diverse modalità di connessione e di convivenza inventate tra sé e l’altro. I manufatti extraeuropei, sempre intrecciati per ragioni profonde in tali interni dell’élite europea, fungono non solo da segno di cosmopolitismo e universalismo ma anche da tappe del nostro decentramento culturale.

La casa-museo di Frederick Stibbert diventa così un esempio tuttora vitale di questa interazione, testimoniata dalla scelta di allestimenti voluti dal collezionista, ancora oggi evidenti agli occhi dei visitatori.

Sala da pranzo della villa di Alex Herbert Postiglione di Limbin

 

 

Informazioni sull’evento:

Tutti gli eventi nel calendario di
I più popolari su intoscana