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Dalla Toscana allo spazio, il cacciatore di venti Aeolus ora torna sulla Terra: missione compiuta

Un trasmettitore laser con tecnologie mai usate prima realizzato nello stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio. La missione ha fatto fare un salto in avanti nelle previsioni meteo e nell’osservazione dei cambiamenti climatici. Dopo 5 anni, il satellite è pronto a rientrare con una manovra record

Understanding_Earth_s_winds - © European Sapce Agency

Per cinque anni ha cacciato i venti nello spazio, misurandoli con una accuratezza mai provata prima grazie a miliardi impulsi laser e soprattutto grazie al super trasmettitore prodotto da Leonardo, nello stabilimento di Campi Bisenzio, nel fiorentino, e di Pomezia. Ora la missione Aeolus dell’Agenzia Spaziale Europea è terminata e il satellite è pronto per tornare sulla Terra e segnare un nuovo record: per lui è infatti prevista una caduta controllata – mai provata prima in Europa – usando il poco combustibile rimasto.

La missione (sperimentale) è partita il 22 agosto nel 2018. Prima del suo spegnimento, avvenuto il 5 luglio scorso, il trasmettitore laser di Leonardo – realizzato con l’Agenzia spaziale italiana – è stato spinto dai 4 ai 10 milioni di Watt nominali segnando il record mondiale di potenza per un laser spaziale. Obiettivo: raccogliere informazioni utili allo sviluppo delle prossime missioni europee di studio dei venti e misurarne la distribuzione in tutto il pianeta, da 30 km di altezza fino al suolo.

Previsioni meteo precise grazie a una tecnologia unica al mondo

Come spiega Leonardo, il satellite Aeolus è equipaggiato da Aladin- Atmospheric LAser Doppler INstrument, e un Lidar-Light Detection and Ranging composto di tre parti: un telescopio, un ricevitore e un trasmettitore laser. Tra le dotazioni operanti nell’ultravioletto, è la più potente: con oltre 7 miliardi di impulsi laser emessi, ha orbitato intorno alla Terra ben 16 volte al giorno, riuscendo a coprire l’intero globo una volta a settimana. Ed è proprio la tecnologia laser la vera rivoluzione di Aeolus: generando pulsazioni di luce Uv inviate nell’atmosfera, il lidar mette in evidenza i venti in tutto il mondo.

La missione ha portato a casa importanti risultati. Ha contribuito a rendere più accurate le previsioni meteo, oltre che a migliorare la conoscenza dei fenomeni climatici e delle conseguenze legate al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico. Gli scienziati hanno anche ipotizzato che, in futuro, potrebbe aiutare a migliorare la previsione degli uragani e a seguire (e prevedere) i movimenti delle polveri emesse, ad esempio delle eruzioni vulcaniche.

Laser Engineers @Leonardo

I dati di Aeolus sono utilizzati dai principali servizi di previsioni meteo di tutto il mondo: European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (Ecmwf), Météo-France, Met Office nel Regno Unito, Deutscher Wetterdienst (Dwd) in Germania e National Centre for Medium Range Weather Forecasting (Ncmrwf) in India.

Il rientro da record

Aeolus è ormai pronto al suo rientro sulla Terra. E sarà una procedura mai provata prima perché  l’Esa tenterà di utilizzare il poco combustibile rimasto per effettuare una caduta controllata, nonostante il satellite non sia stato progettato per questo. Le prime manovre, come ha spiegato l’Esa, inizieranno il 24 luglio. Dopo tre giorni verrà abbassata di nuovo la sua quota mentre l’atterraggio – o meglio il tuffo nell’Oceano Atlantico – è previsto il 28 luglio.

Tirando le somme, l’Agenzia europea considera la missione un successo e guarda già ad Aeolus 2 che potrebbe essere pronto per l’inizio del prossimo decennio e già  finanziato con circa 7 miliardi di euro.

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