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Diego Ulissi in Maglia Rosa: il sogno di una vita si avvera a 35 anni

Il corridore toscano veste per la prima volta la Maglia Rosa dopo una vita passata a inseguirla, tra vittorie, sacrifici e corse in famiglia

È il sogno di qualsiasi bambino che si affaccia al ciclismo, ancor di più se italiano. Avevo già vinto delle tappe, ero andato vicino a indossarla ma non ci ero mai riuscito. Farlo a fine carriera è una soddisfazione enorme“. Diego Ulissi l’ha detto con la voce rotta dall’emozione e con la maglia rosa sulle spalle, dopo averla baciata come si fa con ciò che si desidera da una vita. Sabato 17 maggio 2025, nell’ottava tappa del Giro d’Italia, la Giulianova–Castelraimondo di 197 km, il corridore toscano ha scritto una pagina speciale della sua carriera: per la prima volta ha conquistato la Maglia Rosa, simbolo del primato nella corsa più amata dagli italiani.

A quasi 36 anni, il corridore dell’XDS Astana Team ha completato il suo album dei sogni. Lo ha fatto in modo silenzioso ma efficace, con una fuga piena di gambe, esperienza e intelligenza tattica. Non ha vinto la tappa — andata all’australiano Luke Plapp — ma ha fatto abbastanza per scalzare Primož Roglič dalla vetta della generale e prendersi la leadership del Giro con 12” su Fortunato e 17” su Roglič.

Un traguardo che vale quanto, se non più, di una vittoria. Lo sa bene Diego, che da professionista ha vinto 48 volte, tra cui 8 tappe al Giro, ma mai aveva indossato la maglia rosa. Ci era andato vicino, l’aveva inseguita, sognata, accarezzata. Solo ora, al dodicesimo tentativo, è riuscito a stringerla tra le mani.

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Il realismo magico di Ulissi

C’è qualcosa di magico in questa maglia rosa arrivata a fine carriera. È come se fosse la naturale conclusione di un romanzo sportivo scritto a puntate, iniziato sulle strade di Donoratico, dove Ulissi ha mosso le prime pedalate prima ancora di andare alle elementari. Cresciuto tra biciclette e passione di famiglia — il babbo Mauro campione italiano tra gli amatori, gli zii con un negozio di bici —, Diego è stato un predestinato.

Vinceva già da bambino. La prima gara a Piombino a 6 anni, la prima vittoria a Marina di Cecina, poi oltre cento successi da giovanissimo. Due volte campione del mondo tra gli juniores. Un talento cristallino che però, da professionista, ha saputo anche accettare i propri limiti: “Non sarò ricordato come un fuoriclasse, ma la mia bella carriera penso d’averla fatta“, ha detto con umiltà. E ora, il premio alla carriera è arrivato.

La scelta di cambiare per inseguire un sogno

Dopo una vita alla UAE, nel 2024 non era stato selezionato per il Giro. Avrebbe potuto finire lì. Invece Ulissi ha cambiato strada, scegliendo la XDS Astana, squadra che non vedeva la maglia rosa dal 2016 con Vincenzo Nibali. Ha voluto provarci ancora, almeno un altro Giro, almeno un’altra volta. E questo 2025 lo ha ripagato con il dono più grande. “Stasera dormirò con la Rosa addosso. Domani non so se riuscirò a tenerla, allora devo godermela il più possibile“, ha detto sabato all’arrivo, emozionato come un bambino. E infatti la Maglia Rosa ha già cambiato portatore, finita sulle spalle del giovanissimo Isaac del Toro, ma Ulissi ha potuto indossarla per entrare nella sua Toscana e all’arrivo in Piazza del Campo a Siena.

© Diego Ulissi/Instagram

Toscano nel cuore e nella testa

Diego è toscano in tutto. Nel carattere riservato, nella tenacia, nell’amore per la sua terra. Quando si allena tra i cipressi di Bolgheri, pubblica foto sui social e scrive: “Sarò passato da lì centinaia di volte, ma mi godo sempre lo spettacolo”. Domenica, nella nona tappa tra Umbria e Toscana, ha corso con la maglia rosa addosso. Non un dettaglio, ma una splendida coincidenza.

 

 

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