Enogastronomia/

Donne del vino, Donatella Cinelli Colombini alla presidenza

Alla guida dell’associazione in Toscana per sostenere e valorizzare la crescita della presenza femminile nel settore enologico

Donatella Cinelli Colombini

Donatella Cinelli Colombini torna alla guida della Donne del vino toscane: la produttrice di vino a Montalcino al Casato Prime Donne e in Val d’Orcia alla Fattoria del Colle di Trequanda, è stata eletta dall’assemblea dell’associazione per il prossimo triennio.

Già presidente nazionale delle Donne del vino, incarico conclusosi a gennaio scorso, Donatella Cinelli Colombini in Toscana prende il testimone da Maria Giulia Frova, che ha guidato le 83 Donne del vino toscane nell’ultimo mandato ed ha ospitato l’assemblea nel ristorante del suo Castello del Corno a San Casciano Val di Pesa.

Ringrazio Maria Giulia dell’impegno che ha profuso in favore della nostra delegazione regionale” ha detto Donatella Cinelli Colombini ricordando l’ultima iniziativa svolta dalla delegata uscente: la raccolta di fondi organizzata con il Lions Club Firenze Brunelleschi per comprare medicinali da mandare ai bambini disabili e oncologici ospitati in un convento di Leopoli in Ucraina.

Nel prossimo triennio Donatella Cinelli Colombini sarà affiancata da tre vice delegate: la sommelier Paola Rastelli (vicaria), Federica Cecchi di Winedesigner e Laura Carrera dell’Agricola Ludus. Il consiglio di delegazione comprenderà anche Maria Giulia Frova, Marzia Morganti, Laura Bucci e altre socie disposte a dare un contributo operativo.

Le Donne del vino è un’associazione nata proprio in Toscana nel 1988 e composta da oltre mille produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste e esperte. Le Donne del vino hanno come scopo la promozione della cultura del vino e del ruolo delle donne nella società e nel lavoro.

La crescita della presenza femminile sta rafforzando il settore enologico dove è più debole: il mercato internazionale – spiega la neo presidente toscana -. Nelle cantine italiane le donne sono il 51% degli addetti al commerciale, il 76% di chi si occupa di enoturismo, l’80% del marketing e comunicazione. Se vogliamo che l’Italia riduca il gap con i vini francesi bisogna dar spazio alle donne“.

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