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Elisa Giobbi racconta il coraggio di Saman Abbas nel romanzo “Italian Girl”

La scrittrice fiorentina nel suo nuovo romanzo pubblicato da Fernandel riaccende i riflettori su una storia di violenza, prevaricazione culturale, ignoranza e disprezzo della libertà femminile

Italian Girl di Elisa Giobbi

Saman Abbas voleva essere una ragazza italiana, che si trucca, esce con le amiche e si innamora. Ma il suo desiderio di vivere una vita normale, come quella delle sue coetanee si è scontrato con la mentalità e le imposizioni dei suoi genitori che l’hanno barbamente uccisa.

La notte del 30 aprile 2021 Saman Abbas, 18enne pakistana, è sparita per sempre, dopo essere tornata nella casa di famiglia per riprendersi i documenti che le sarebbero serviti per andarsene col fidanzato.

Saman è scomparsa dopo essere stata accompagnata dai genitori lungo la stradina bianca davanti alla sua abitazione nelle campagne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia.

ll 18 aprile 2025 la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per i genitori, già previsto nella sentenza del primo grado e lo ha disposto anche per i cugini, condannando invece lo zio a 22 anni di reclusione.

In questi anni la storia di Saman è diventata il crudele riassunto di molte altre vicende di violenza, prevaricazione culturale, ignoranza e disprezzo della libertà femminile e rivive oggi nel romanzo scritto da Elisa Giobbi, Italian Girl, che ha ridato voce a una storia che non deve essere dimenticata.

Elisa Giobbi

Ciao Elisa, come mai hai scelto di raccontare la storia di Saman? Cosa ti ha colpito in questa ragazza?

Come sai sono molto appassionata di storie vere e in particolare di storie di donne. Quando uscì la notizia che questa ragazza era scomparsa mi colpì molto il contrasto tra le sue prime foto con il velo, in cui era completamente diversa rispetto all’ultima, che conosciamo, quella con la fascia rossa tra i capelli e il trucco, che poi è diventata inconica. Queste foto testimoniano un percorso che questa ragazza ha fatto nel nostro paese che poi è stato interrotto in maniera tragica dalla famiglia. Mi è venuta voglia di provare a raccontare questa storia mettendomi nei suoi panni, per lasciare testimonianza della sua breve vita, la vita di una ragazza piena di amore e voglia di vivere uccisa barbaramente da chi in teoria dovrebbe proteggerla.

Saman è stata molto coraggiosa e proprio per questo è morta. Per i suoi genitori era peggio perdere l’onore che perdere una figlia

Si può dire che questo è un femminicidio, anche se un po’ diverso dal solito, perché non è stato un marito, un fidanzato o un compagno a compierlo ma i genitori. Come mai Saman voleva andarsene?

Sicuramente si può parlare di femminicidio perché Saman è stata uccisa in quanto femmina. Il fratello di Saman, più piccolo di lei, era molto più libero di vivere la vita che voleva, poteva studiare, cosa che lei non poteva fare. Saman apparteneva a una cultura in cui la condizione della donna era molto limitata, la sua lotta per la libertà e l’autodeterminanzione l’ha portata ad essere uccisa. Tutto è successo perché vivendo in Italia ha visto come vivevano le sue coetanee e quello che spettava alle ragazze come lei. Voleva studiare, avere un lavoro, stare con un ragazzo di cui era innamorata. Ma i genitori volevano che lei si sposasse con un cugino pakistano. Saman è stata molto coraggiosa e proprio per questo è morta. I suoi parenti si sono resi conto che lei sarebbe andata avanti nella sua ricerca della libertà e quindi hanno deciso di ucciderla. Per i suoi genitori era peggio perdere l’ “onore” che perdere una figlia. 

Tra l’altro non è stato mai chiarito ma sembra che l’esecutrice materiale dell’omicidio possa essere stata proprio la madre, una figura ambigua che fa davvero orrore. Che idea ti sei fatta su di lei?

Direi che più che ambiguo è la figura peggiore che esce dal libro, ma anche nella realtà. Il ruolo della mamma è quello di una aguzzina non è mai stata alleata con la figlia, anzi l’ha perseguitata in tutti i modi in accordo con gli altri familiari. Non è chiaro se lei abbia partecipato attivamente all’esecuzione della figlia insieme allo zio o se sia stata solo il mandante. La natura ci porta istintivamente a proteggere i nostri piccoli, è veramente contro natura che una madre agisca così. Alcune culture nel mondo limitano tantissimo la libertà delle donne e questo deve essere detto da ogni parte politica e senza la paura di dire le cose come stanno. Secondo me se vogliamo essere veramente femministe dobbiamo schierarci contro queste aberrazioni.

Questa storia mi fa pensare a una cosa molto triste e cioè quante ragazze nel mondo, ma anche in Italia, non hanno il coraggio di Saman e subiscono regole e imposizioni senza poter liberarsi

Certo, è anche per questo che ho scritto il libro, è un problema che sottovalutiamo, rispetto al giustissimo e sacrosanto dovere all’accoglienza. A volte accogliamo anche cose che non vanno bene. Quello che è successo a Saman in Italia ha fatto scalpore ma in altri paesi è all’ordine del giorno. In alcune regioni di Asia e Africa, per esempio, la vita delle donne è particolarmente difficile e la loro libertà è fortemente limitata. Dobbiamo cercare in tutti i modi di tenere conto di questo aspetto e combatterlo. Ci sono tantissime Saman in Italia che sono sopravvissute e che però stanno facendo una vita che non è quella che vorrebbero.

Saman Abbas

Elisa Giobbi è una scrittrice, giornalista e operatrice culturale, attiva nel panorama editoriale e musicale italiano.

Nata negli anni Settanta a Firenze, ha coltivato fin dall’adolescenza la passione per la scrittura e la musica e nei primi anni duemila ha fondato e diretto la casa editrice Caminito.

Nel 2015 è tornata all’editoria in veste di autrice, pubblicando diversi libri, tra cui Rock’n’roll Noir (Arcana, 2016), La rete (Stampa Alternativa, 2018), La sposa occidentale (Robin, 2019), La morte mi fa ridere, la vita no (Arcana, 2020) e Milena Q – assassina di uomini violenti (Mar dei Sargassi, 2022).

Italian Girl di Elisa Giobbi
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