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Filippo Macchi, il campione di scherma cresciuto a latte&fioretto

Pisano, 21 anni ha conquistato poche settimane fa il titolo europeo e si prepara ai mondiali. Tesserato con le Fiamme Oro, vive con la nonna

Filippo Macchi – © Luca Pagliaricci/Bizzi Team

Filippo Macchi ama ripetere che è cresciuto a latte&fioretto. L’azzurro ha vinto la medaglia d’oro nella gara di fioretto degli Europei di scherma a Plovdiv. Proviene da una famiglia che ha fatto la storia della scherma: il nonno Carlo Macchi è stato un punto di riferimento a livello nazionale per questo sport. E’ stato lui il primo allenatore del nipote, forse intuendone il suo talento.

Venuto a mancare alcuni anni fa, oggi è Filippo Macchi a continuare la tradizione di famiglia e a tenere alto il nome di questo nobile sport: una promessa della scherma che è ormai una realtà e che dai prossimi mondiali in programma a fine luglio a Milano può ottenere la consacrazione definitiva.

Mazzeo e il premio “Le ali del Pegaso”

Filippo o Pippo come lo chiamano gli amici è a Firenze, invitato a Palazzo del Pegaso per ricevere dal presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo il premio “Ali del Pegaso“. Un riconoscimento fresco di zecca che viene assegnato ai giovani talenti under 35. Mazzeo, che conosce il giovane campione fin da quando era bambino, lo accoglie con grande affettuosità e nel momento della premiazione si augura che le ali del Pegaso possano aiutarlo a spiccare il volo verso altri importanti riconoscimenti.

I mondiali di fine luglio a Milano

Sono molto orgoglioso di me stesso e di quello che ho fatto. Mi auguro che questo riconoscimento sia il primo di tanti. Un punto di partenza, certo non di arrivo – racconta il campione di fioretto-. Con la squadra siamo pronti a partire per il ritiro e a fine mese ci sono i mondiali di scherma a Milano. Mi auguro di giocare al meglio le mie carte. Punto a divertimi e a fare bene“.

La storia in pedana di Filippo Macchi

Macchi ripercorre la storia della sua famiglia legata “a doppia lama” al mondo della scherma. “Mio nonno ha creato la palestra, il circolo e la ditta dove oggi lavorano mio padre e mio zio e che produce oggetti per la scherma – racconta Macchi-. E’ stato lui che mi ha trasmesso i valori di questo sport: sono cresciuto tra pedane e palazzetti e sono riuscito a fare della mia passione una professione” ammette.

Filippo Macchi con la medaglia di campione europeo conquistata a Plovdiv – © Luca Pagliaricci/Bizzi Team

Dopo i primi anni trascorsi a Navacchio ad allenarsi al circolo scherma fondato dal nonno, Macchi il 3 aprile 2019 è stato arruolato nella squadra delle Fiamme Oro. Il responsabile del team Francesco Montini e il direttore tecnico della sezione Andrea Aquili seguono passo passo la preparazione del giovane campione. “Continuo anche ad allenarmi al circolo di Navacchio e nella palestra del distaccamento di Polizia a Livorno dove mi segue il maestro Marco Vannini” spiega l’atleta pisano.

Dietro il successo agli Europei di scherma a Plovdiv dove ha compiuto un’autentica impresa ribaltando la situazione da 11-14 e piazzando 4 stoccate consecutive nello scontro contro il francese Enzo Lefort, si nasconde un curioso aneddoto. Macchi ha conquistato il titolo di campione d’Europa indossando la maglietta portafortuna di Simone Vanni, ex campione di fioretto e oggi allenatore.

Filippo Macchi – © Eva Pavia/BizziTeam

Due grandi amori: scherma&famiglia

Allora ammise di non sapere se dopo la vittoria “quello fosse il suo giorno più felice, ma di sicuro che avete dimostrato di come nei momenti difficili non bisogna mai mollato”. In quell’occasione rivolse commosso un pensiero al nonno nella convinzione che sarebbe stato contento del suo trionfo agli Europei.

Il nonno ha sempre creduto in lui e anche quando abbandonò per qualche tempo la scherma per darsi al calcio. “Appese in palestra una sua foto con la scritta “Tanto ti riprendo”. Ed ebbe ragione -ammette il campione- perché tornai e scrissi sotto quell’immagine “ti ho ripreso“. Da qualche mese ha scelto di vivere con la nonna Antonella, presidente del circolo scherma di Navacchio e sua grandissima fan. Il segno di quanto sia importante nella vita di questo giovane campione non solo la scherma ma anche la famiglia.

Filippo Macchi – © Augusto Bizzi

Tutte le passioni di super Pippo

Nella vita di Macchi oltre agli allenamenti e alle gare non c’è molto spazio per altre passioni. Pur riconoscendo che bisogna allenarsi e prepararsi alle nuove sfide Macchi quando torna a casa ed è libero ama le uscite con gli amici.  “Quando ho tempo ascolto la musica trap, quella più amata dai giovani, e sono un grandissimo tifoso di calcio e del Pisa. A casa mi piace leggere un libro o guardare un film” sottolinea.

 

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