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© Diego Piotto

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Giorgio Canali oltre 30 anni tra musica e resistenza: “L’amore è la cosa più politica che esiste”

Sabato 4 novembre arriva in concerto al Glue Alternative Concept Space di Firenze il musicista italiano più dissacrante e libero, che a 65 anni suonati ha ancora moltissimo da dire

Anarchico, scomodo, arrabbiato, dissacrante, caustico, disperatamente sincero e a tratti commovente. Tutto questo e molto di più è Giorgio Canali che da oltre 30 anni percorre tutti i palchi italiani portando in giro la sua musica orgogliosamente non allineata.

Giorgio Canali & Rossofuoco tornano in tour per presentare il nuovo album di inediti “Pericolo Giallo”, uscito per La Tempesta Dischi, un racconto spietato degli ultimi anni che, attraverso una scrittura schietta e spregiudicata, mette in atto una riflessione critica sul ruolo dell’essere umano all’interno di un occidente profondamente segnato dagli eventi recenti, dalla guerra in Ucraina alla crisi economica.

Oltre 30 anni di attività l’hanno visto attraversare da protagonista la musica alternativa italiana, prima nei CCCP, CSI e PGR, e poi come produttore degli esordi discografici di numerosi artisti tra cui Verdena e Le luci della centrale elettrica.

In questo nuovo album Giorgio Canali mette a nudo tutte le contraddizioni della società contemporanea e tutti i pensieri di un animo in continuo fermento, incapace di rassegnarsi davanti alle ingiustizie e agli abusi di potere.

Giorgio Canali & Rossofuoco saranno in concerto sabato 4 novembre al Glue Alternative Concept Space di Firenze. 

“I concerti mi tengono vivo, – ci ha raccontato Giorgio Canali – non tanto dal punto di vista economico, non mi mantengo con la musica, però stare sul palco è quello che mi tiene vivo. Io vado in studio a fare album, solo per fare concerti, guardare la gente in faccia e urlargli le mie cose e vedere lo sguardo di rimando. Non faccio musica per fare resistenza, fare resistenza è importante in qualsiasi momento. Fare resistenza vuol dire spegnere la tv, rifiutarsi di leggere i giornali. Piccole resistenze quotidiane, gesti che fanno la differenza.”

Una volta ho letto che gli anarchici sono le persone più ottimiste del mondo perché sono quelli che pensano che gli esseri umani sono persone buone, capaci cioè di governarsi da sole

È vero ci vuole un sacco di ottimismo per pensare che ci si possa regolare da soli. Siamo degli utopisti. Io non sono proprio un anarchico, sono uno che vive con un pensiero molto anarchista e anarcoide, non mi sento inquadrato in niente. Mi è capitato nell’84 di partecipare al Meeting internazionale anarchico a Venezia e sono scappato inorridito perchè quando ti vuoi mettere addosso una bandiera non si chiama più anarchia, si chiama inquadramento.

Vado in studio a fare album, solo per fare concerti, guardare la gente in faccia e urlargli le mie cose

Nella canzone “Cosmetico” tu parli del fatto che ormai ci si interessa più dell’aspetto fisico, dell’apparire rispetto al resto

Si ma c’è anche la “cosmesi del linguaggio”, si pensa di risolvere un problema di differenze evidenti e enormi tra le persone addolcendo la situazione con una terminologia che non dia fastidio a nessuno. “Non vedente” per cieco, “non udente” al posto di sordo, non si risolvono i problemi così, così i problemi si cancellano e si cancella la cultura, cancellando certe cose del passato. E’ un evidente azione di distrazione di massa, ma i problemi restano. Se per sbaglio non usi il termine giusto sei subito etichettato come passatista o reazionario. Viviamo in un mondo che sta limitando sempre di più la libertà individuale e l’espressione personale. 

Nella canzone “A occhi chiusi” dici che l’amore può salvarci, ci credi davvero?

Certo che ci credo, a parte il fatto che l’amore è la cosa più politica che esiste. Se vincesse l’amore tutto il resto andrebbe a quel paese, è una roba da frikkettoni “peace and love” ma se ci pensi è così.

Nel tuo disco c’è anche la canzone “La fine del mondo”, come ti immagini la fine del mondo? 

Vi guarderò tutti morire perchè io sono immortale, passerò attraverso tutto e sarò l’unico sopravvissuto.

Come Highlander…ne resterà soltanto uno

Peggio.

Giorgio Canali & Rossofuoco – © Diego Piotto

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