A due anni dalla chiusura degli storici locali sul lungarno Vespucci di Firenze, Harry‘s Bar riapre in una nuova location venerdì 12 dicembre: lungo via Il Prato, a fianco dell’hotel Villa Medici, da cui sono state prese in affitto alcune sale al piano terra. Sina Spa, proprietaria del grand hotel, gestisce già il proprio food and beverage attraverso Harry‘s Bar.
Una nuova vita per l’iconico esercizio storico, tra i primi american bar aperti a Firenze, frequentato da intellettuali, artisti e star del cinema, come Richard Burton, Liz Taylor, Burt Lancaster, Greta Garbo, Paul Newman, Margot Hemingway (che usava sedersi sempre sullo stesso sgabello, contrassegnato con un’etichetta ancora presente).
”La pubblica amministrazione ci ha concesso di spostare la licenza dal lungarno a qua, restando sempre nella zona Unesco” spiega l’avvocato Antonio Bechi, insieme al fratello Francesco titolare della società cui fa capo Harry‘s Bar.
Nonostante il cambio di location, all’interno si respira la stessa atmosfera: il bancone del bar, le boiserie, il salottino e le applique in vetro di Murano sono gli stessi del locale sul lungarno, custoditi in un magazzino in attesa del ricollocamento.
Molti pezzi sono quelli originali del primo locale, aperto in via del Parione nel 1953 da Raffaello Sabatini ed Enrico Mariotti, che per il bar scelsero un nome suggerito dall’amico Giuseppe Cipriani (fondatore dell’Harry‘s Bar di Venezia). Le pareti del nuovo locale sono cipria rosato, un colore scelto da Mariotti negli anni ’50 per creare un’atmosfera accogliente nei locali di via del Parione e mantenuto anche nella sede del lungarno, in cui si trasferì nel 1963.
Mantenuto lo storico menù: i taglierini gratinati, il carpaccio, i gamberi al curry, le crepes flambate al Gran Marnier, il club sandwich e i cocktail immancabili: Bellini, Martini, Negroni. Ci sarà anche lo storico personale. Gli chef, il direttore, il barman e gli addetti alla sala saranno gli stessi del locale sul lungarno, per un totale di circa 8-10 persone.
Previsti 24 coperti, che saliranno a 40 dopo la primavera quando saranno ultimati i lavori di un’altra sala attigua. C’è anche l’intenzione di mettere un dehor sul piazzale antistante.