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I capolavori del Settecento in mostra agli Uffizi: 150 opere raccontano l’arte del Secolo dei Lumi

Tra i protagonisti della mostra, capolavori di Goya, Tiepolo, Canaletto, Elisabeth Vigée Le Brun, Liotard e Mengs, affiancati da pezzi simbolici come il Matrimonio mistico di Santa Caterina de’ Ricci di Pierre Subleyras restaurato davanti agli occhi del pubblico e il gabinetto di “Antichità Erotiche”

Gli Uffizi celebrano il Settecento con una grande esposizione, “Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi”, curata dal direttore Simone Verde e da Alessandra Griffo, aperta fino al 28 novembre nelle sale al piano terreno della Galleria.

Circa 150 opere, tra dipinti, sculture, arredi, porcellane, stampe e arazzi, molte delle quali inedite o non più visibili da oltre un decennio, raccontano un secolo cruciale per la cultura europea e per la nascita del museo moderno.

Tra i protagonisti della mostra, capolavori di Goya, Tiepolo, Canaletto, Elisabeth Vigée Le Brun, Liotard e Mengs, affiancati da pezzi simbolici come il “Matrimonio mistico di Santa Caterina de’ Ricci” di Pierre Subleyras restaurato in diretta sotto gli occhi del pubblico e il gabinetto di “Antichità Erotiche”.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde ha dichiarato: “ ‘Firenze e l’Europa’ ha lo scopo di ripercorrere attraverso la sua cultura estetica un secolo estremamente sfaccettato, intrecciando la narrazione generale del contesto alla gestazione degli Uffizi quale primo museo moderno europeo. Un racconto complesso e ricco di sottotesti e sfumature che abbiamo costruito con pazienza e dedizione, mettendo a disposizione del pubblico opere della collezione non visti da molti anni o addirittura mai esposti”.

L’Ermafrodito

La mostra

Il percorso espositivo si apre con le arti della tarda stagione medicea, tra religiosità barocca e ritratti dinastici, per poi seguire l’affermazione dei Lorena e lo sviluppo della sensibilità illuminista. Il Settecento segna anche la trasformazione degli Uffizi da collezione dinastica a primo museo moderno d’Europa, grazie a figure come Anna Maria Luisa de’ Medici e Pietro Leopoldo.

Ampio spazio è dedicato al rinnovato interesse per le scuole pittoriche italiane, all’esotismo, alla riscoperta dei Primitivi, al tema del Sublime e alle suggestioni del Grand Tour.

La curatrice della Pittura del Settecento delle Gallerie degli Uffizi Alessandra Griffo: “Le opere in mostra, oltre ad essere di grande qualità, hanno il pregio di offrire spunti per conoscere un secolo cruciale per la formazione della mentalità, della sensibilità e persino del gusto moderno. Oggi a Firenze arrivano ogni anno milioni di persone, attratte dal mito del primo Rinascimento; ecco, la riscoperta di questo periodo avvenne proprio nel corso del Settecento”.

Il gabinetto delle Antichità Erotiche

Particolare rilievo ha la sala del Gabinetto delle Antichità Erotiche, con le sculture di nudo e a tema erotico, categoria artistica che ha vissuto grandi momenti di fortuna durante il Settecento.

La selezione esposta, in particolare, ricalca la composizione dell’immaginario gabinetto erotico che il marchese De Sade sul finire del XVIII secolo descrisse nel suo romanzo Juliette”, sintesi efficace della seduzione carnale che i marmi classici esercitavano sull’immaginario dei suoi contemporanei, e che vengono adesso riuniti in una sala a esprimere, secondo la lettura data dal marchese, l’amore virile (il fallo leonino), l’amore contro natura (l’Ermafrodito) e l’amore incestuoso (il gruppo di Caligola e Drusilla).

Proseguendo nel percorso oltre la metà del secolo, ci si imbatte in una sala che esplora la nascente categoria estetica del Sublime: il bello è ‘superato” da un senso di stupore e sgomento, qui declinato in iconografie di picchi innevati, rovine e cascate.

Tutto questo si evolverà di lì a pochi anni nella forma più compiuta del Romanticismo, prestandosi al racconto di una modernità incalzante e dagli esiti talvolta sconvolgenti, come nel caso della Rivoluzione Francese.

Conclusione dell’itinerario è affidata una serie di opere legate al Grand Tour, tra le quali due vedute di Venezia del Canaletto, una spettacolare visione del Vesuvio in Eruzione di Thomas Patch e souvenir a tema.

Patch – Vesuvio in eruzione

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