Musica/

I Cricket’s Lullaby e il suono del cambiamento: dentro “The Dissolution”

The Dissolution è il viaggio interiore dei Cricket’s Lullaby, che presenteranno il nuovo disco in concerto al Brillante Nuovo Teatro Lippi giovedì 8 maggio

Crickets’ Lullaby

In un panorama musicale in continua evoluzione, i Cricket’s Lullaby si distinguono come una voce intima e originale, capace di creare atmosfere oniriche.

Il progressive acustico, la psichedelia, il kraut rock e l’ambient music dominano la musica dei Crickets’ Lullaby, duo formato da Giacomo Aloigi e Stefano Magnaschi e poi diventato trio con Sara Modesti, la cui voce dai molteplici registri si fonde perfettamente con le atmosfere rarefatte delle loro composizioni.

Nata dall’incontro di anime affini e guidata da un’estetica delicata quanto profonda, la band intreccia melodie acustiche e testi introspettivi che sussurrano storie di fragilità, speranza e silenzi che parlano più delle parole.

Il nuovo disco della band “The Dissolution” che sarà presentato in concerto l’8 maggio al Brillante Nuovo Teatro Lippi trasporta il pubblico su un flusso di apparente calma che nel suo corso si rivela un viaggio frastagliato nell’animo umano. Per l’occasione verranno accompagnati da Maurizio Fasolo, Alessandro Saccone e Tommaso Damianou.

Un progetto musicale che, come il canto di un grillo nella notte, sa essere discreto ma indimenticabile.

“Il nostro primo album è uscito a gennaio 2022. Io e Stefano Magnaschi veniamo dagli anni ’80, – ci ha raccontato Giacomo Aloigi –  lui suonava con Nicola Vannini nei Soul Hunter, io ho suonato con altre band, ho vinto il Rock Contest nel 1995 con i Magic Candle Corporation insieme a Riccardo Ventrella. Il progetto è nato intorno al 2018, all’inizio eravamo io e Stefano. Dopo di che è arrivata la cantante Sara Modesti e la sua voce era perfetta per le nostre atmosfere quindi è diventata subito il terzo elemento.”

Musicalmente quali sono i vostri punti di riferimento?

Questa è una bella domanda, io e Stefano siamo ascoltatori seriali di musica fin da quando eravamo adolescenti e non abbiamo mai smesso. Anzi, forse anche più di prima. Nasciamo con basi culturali che affondano negli anni ’70, i nostri riferimenti quando eravamo ragazzi erano i classici gruppi progressivi: Pink Floyd, Genesis, King Crimson, Van Der Graf Generator, Jethro Tull. Dopo di che altri numi tutelari della nostra musica sono Brian Eno, David Bowie, David Sylvian. Noi abbiamo vissuto gli anni ’80 da protagonisti, nel senso che abbiamo suonato in quegli anni respirando tutto l’underground fiorentino di post-punk e new-wave da cui sono nati tanti gruppi. Ci ha fatto piacere avere come ospite in questo disco Maurizio Fasolo dei Punkow, ci sono anche Andrea Chimenti, Nicola Vannini, artisti e amici di quegli anni.

Crickets’ Lullaby, The Dissolution

Qual è stata l’ispirazione per il nuovo disco che ha un titolo così evocativo “The Dissolution”?

Nasce dalla sensazione di dissoluzione del mondo che noi abbiamo conosciuto, stiamo vivendo un’epoca di passaggio che si porta via tante cose che appartenevano ai nostri anni. Se sarà un bene o un male ce lo dirà solo la storia. Comunque è una dissoluzione che è sia culturale, che sentimentale, che geografica, un cambiamento. La canzone che dà il titolo all’album è una suite di 16 minuti che ripercorre questo momento, con una prima parte dedicata all’epoca del Covid, la seconda alla guerra. Viviamo momenti particolari, difficili, abbiamo cercato di esprimere questa sensazione in tutto l’album che non è un concept, ma ha una sua unicità organica. Il disco è racchiuso tra due pezzi che sono come una parentesi, cantate da mia figlia che ha 12 anni. Il disco ha anche delle sfumature mistiche con pezzi che sono come preghiere, invocazioni.

La copertina è realizzata con l’Intelligenza Artificiale? Avete deciso di sposare questa nuova tecnologia

Si ma distinguiamo, per la parte musicale non c’è niente di AI e neanche l’auto-tune, nessun aiuto esterno. Per la copertina sì perché volevamo vivere questa contraddizione. Non siamo assolutamente fan dell’Intelligenza Artificiale, quasi provocatoriamente per la copertina abbiamo voluto usarla. Non è stato semplicissimo perché raggiungere il concetto finale che tu vedi, ha richiesto molti passaggi. Però credo che l’immagine sia efficace, perché questo bambino che guarda fuori dalla finestra non sai se sta aspettando qualcuno o ha il timore che qualcuno stia arrivando. L’atmosfera è quieta ma al tempo stesso un po’ cupa. Ci piaceva questa sensazione di calma apparente e pericolo incombente.

Informazioni sull’evento:

  • Quando08 Maggio 2025
  • DoveBrillante Nuovo Teatro Lippi, via Pietro Fanfani, 16, Firenze (Firenze) Indicazioni
Tutti gli eventi nel calendario di
I più popolari su intoscana