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Imprese straniere in Toscana: sono giovani e vitali ma isolate

La ricerca dell’Irpet sull’imprenditoria straniera mostra aziende gestite da under 35, in costante crescita, ma con pochi rapporti con le istituzioni e le associazioni di categoria

Imprese gestite da under 35, in costante crescita numerica, attive nei settori più tradizionali, con una vita media di otto anni, ben integrate nell’economia locale, ma abbastanza isolate da istituzioni e associazioni di categoria. Questo il profilo dell’imprenditoria straniera in Toscana analizzata in una ricerca curata da Irpet e dall’Icse e presentata ieri nella sede della Regione.

Le imprese straniere sono più di 53mila, il 12,9% del totale, la più alta quota tra tutte le regioni italiane, con una presenza in particolare di imprese straniere artigiane, pari al 40% del totale. Per la distribuzione territoriale primeggia Prato con un’incidenza pari al 17,5%, seguita da Firenze e Siena, Il settore delle costruzioni è il principale, seguito dal commercio al dettaglio e commercio all’ingrosso.

L’obiettivo della ricerca è proporre alcune riflessioni da utilizzare come base per iniziare un nuovo dialogo e studiare interventi di aiuto alla formazione, di tutoraggio e sostegno alla propensione imprenditoriale.

“Uno studio molto interessante – ha detto l’assessore alle attività produttive, Stefano Ciuoffo – con tanti elementi utili per orientare scelte e politiche. Le imprese toscane gestite da cittadini stranieri si dimostrano vivaci e spesso integrate nel tessuto economico. L’aspetto che forse desta preoccupazione è la debolezza nel rapportarsi col sistema istituzionale e sociale. Il futuro richiederà una maggiore integrazione delle imprese straniere visto il loro impatto sulla crescita locale e regionale e le ricadute economiche ed occupazionali in molte aree toscane soprattutto per alcuni settori dell’artigianato”.

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