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Inaugurata Casa Edera, un nuovo spazio sicuro per le donne che scappano dalla violenza

È la settima casa rifugio delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino. L’assessora Nardini: “Fondamentale rafforzare le reti antiviolenza e investire sulla prevenzione”

Inaugurata Casa Edera, settima casa rifugio delle Pubbliche Assistenze

Un nome che vuol richiamare un luogo accogliente in cui mettere radici. Così si presenta Casa Edera, la settima casa rifugio delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, recentemente inaugurata: un traguardo che segna il numero più alto di case rifugio attive in tutta la Toscana, segno concreto di un impegno costante per offrire protezione, sicurezza e la possibilità di rinascere a donne e minori vittime di violenza.

Casa Edera, nata grazie al finanziamento della Fondazione CR Firenze, sarà un luogo in cui le donne possono tornare a sentirsi riconosciute, valide nei propri bisogni, protette in un momento in cui il bisogno di sicurezza è assoluto, ma anche accompagnate verso un reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo.

L’inaugurazione è avvenuta poco prima della presentazione dei tre nuovi mezzi di soccorso dell’Associazione e della tradizionale cena dei volontari e donatori, in un clima di comunità e vicinanza.

L’evento di presentazione

All’evento erano presenti Loredana Moraru, Assistente Sociale referente Codice Rosa SDS Empolese Valdarno Valdelsa, Giancarlo Consoli, Dirigente Commissariato di Polizia di Empoli, e Angelo Corrente, Comandante Compagnia dei Carabinieri di Empoli, in un segno tangibile di collaborazione tra tutti i soggetti della rete antiviolenza. Perché la lotta alla violenza sulle donne è un lavoro di squadra che richiede ascolto, sinergia e risposte rapide ed efficaci.

Inaugurazione di Casa Edera

“Il bisogno nasce proprio da una richiesta spontanea, che negli anni si è fatta sempre più forte – ha dichiarato Maya Albano del Centro Lilith -. Negli ultimi anni infatti abbiamo registrato un aumento di circa il 25% delle richieste relative agli inserimenti in emergenza. Sempre più donne giovani, sempre più donne anziane arrivano a chiedere sostegno al nostro centro antiviolenza. Questo chiede inevitabilmente una qualificazione delle risposte a tutti i livelli, attraverso la formazione congiunta con tutti gli attori della rete. La cittadinanza ha portato libri, giocattoli, pensieri. È stato bello vedere la cittadinanza partecipare, perché la violenza sulle donne può riguardare tutte noi in qualunque momento. Le donne che arrivano sono spesso inviate da carabinieri, ospedali, servizi sociali, e necessitano di bisogni primari. I doni servono per far sentire una donna accolta di fronte alle primissime necessità, ma il lavoro poi prosegue su tutti i livelli, anche con percorsi psicoeducativi per i bambini che spesso manifestano il loro disagio”.

L’impegno della Regione

Presente anche l’assessora alle pari opportunità Regione Toscana Alessandra Nardini: “Ringrazio davvero di cuore tutte le volontarie e le operatrici di Lilith e le Pubbliche Assistenze per questo sforzo importante – ha dichiarato -, insieme alla Fondazione che ha sostenuto questa opportunità sul territorio empolese. Casa Edera significa riuscire ad aiutare più donne e i loro bambini a riprendere in mano la propria vita, libere finalmente dalla spirale della violenza. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che affonda le radici nel rapporto diseguale tra uomini e donne. A poche ore dall’ennesimo femminicidio in Toscana, credo sia fondamentale rafforzare le reti antiviolenza e investire sulla prevenzione”.

Attività nelle scuole

“Siamo molto orgogliosi che apra la settima casa rifugio – ha aggiunto Valentina Torrini, assessora alle pari opportunità Comune di Empoli -. Grazie a questa comunità immensa di volontarie e volontari che si prendono cura delle donne che fuggono dalla gabbia della violenza maschile, come dei loro bambini e bambine. Con loro portiamo avanti anche il progetto ‘SOS RELAZIONI’ nelle scuole empolesi, con l’obiettivo di educare ad un’affettività consapevole e responsabile, prevenire e riconoscere ogni forma di violenza, contrastare gli stereotipi di genere e promuovere una cultura della parità, valorizzando le differenze di genere come una risorsa. Serve infatti aiutare le donne che hanno subito violenza, ma serve anche un cambiamento culturale profondo, altrimenti arriveremo sempre troppo tardi”.

Casa Edera

Casa Edera potrà ospitare donne e minori vittime di violenza in uno spazio protetto, ad indirizzo segreto, per garantire la sicurezza delle ospiti. Da lì, le donne potranno iniziare un percorso verso l’autonomia e la libertà, accompagnate e sostenute da un sistema di protezione e solidarietà che cresce, si rafforza e mette radici.

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