“Sono oltre settantamila le donne che hanno preso parte alla Resistenza. Tuttavia il contributo che hanno portato è stato riconosciuto solo recentemente nella storia ufficiale della lotta di liberazione italiana. Dopo il 1948 si è creato infatti un silenzio generale su di loro. Eppure sono state non solo ‘sostenitrici’ degli uomini, ma protagoniste attive, con le loro scelte politiche, morali e di azione: senza di loro la lotta per la libertà e la giustizia sarebbe stata meno completa”.
Lo ha detto Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione Toscana, intervenendo oggi all’incontro “Intrecci letterari e musicali” organizzato allo stand della Regione al Salone del Libro di Torino, nell’ambito de La Toscana delle Donne, il progetto di cui Manetti è ideatrice. Con lei le autrici del libro “Sui loro passi”, Letizia Fuochi e Giada Kogovsek.
L’incontro è stato moderato dallo scrittore Paolo Ciampi e da Stefania Costa, dell’associazione culturale La Nottola di Minerva, in collaborazione con l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea.
Il contributo femminile alla Resistenza
“Il contributo delle donne nella Resistenza – ha continuato Manetti – è fondamentale perché ci fa comprendere appieno il valore della lotta contro l’oppressione e la libertà. La loro partecipazione ci insegna che la Resistenza non è stata solo una lotta armata, ma una battaglia per i diritti, la dignità e l’uguaglianza. Le donne della Resistenza sono testimoni del coraggio e della determinazione di chi, pur in una situazione di subalternità sociale e culturale, ha lottato al fianco degli uomini per una causa comune. Perciò dobbiamo ricordarle non solo come eroine del passato, ma come esempi di resilienza e di coraggio. ll loro racconto, oggi, serve non solo a onorarle, ma a trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di difendere i valori di libertà, giustizia e uguaglianza”.
“Sui loro passi” è una guida articolata in sette percorsi itinerari di guerra e Resistenza di Firenze, e che invita a scoprire la città guardandola con uno sguardo nuovo, muovendosi sui luoghi dove la Resistenza ha preso vita e la guerra ha lasciato il segno.
“Il senso di questo lavoro – hanno detto le due autrici – sta nella convinzione che, riportare in questo presente distratto e indifferente l’attualità di quel sentimento antifascista diventato per i protagonisti e le protagoniste di quegli anni una ragione di vita contro dittature violenza e discriminazioni, possa oggi aiutarci a mantenere alta l’attenzione sui presupposti necessari a una politica del rispetto, verso una pace solida, consapevole e duratura. Farlo, camminando insieme, è la scommessa di queste pagine.”
Letizia Fuochi, che è anche cantautrice, ha intrecciato appunto le parole con la musica del suo disco “La Scelta” uscito in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, un concept album di undici tracce resistenti, soprattutto femminili: dalla nostra lotta partigiana alla guerra civile spagnola, dalla brutalità del golpe di Pinochet, alla tragedia dei desaparecidos argentini.
Stefania Costa, dell’associazione Nottola di Minerva, ha da parte sua sottolineato il lavoro importante fatto insieme al progetto la Toscana delle donne. “Lo abbiamo chiamato ‘Animae loci’ – ha ricordato – perché il suo obiettivo è quello di costruire, proprio attraverso la lettura, una geografia di luoghi e itinerari attorno ai quali costruire percorsi di benessere, consapevolezza e ricerca”.