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Le opere di Sergio Staino in mostra nella sede della giunta regionale: una sala sarà intitolata all’artista

L’esposizione a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati: al primo piano la stanza a lui intitolata. Presenti vignette su lavoro, conflitti, ecologia, amore e famiglia

Bobo di Sergio Staino

Una sala di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenze Regione Toscana, intitolata a Sergio Staino. A dare l’annuncio il presidente della Regione in occasione dell’inaugurazione della mostra “Sergio Staino – L’arte di vivere tra satira e impegno”, realizzata da Lucca Crea. All’artista toscano sarà intitolata la sala Azzurra, al primo piano del palazzo di piazza Duomo per “dare il senso della presenza, dell’autorevolezza, di quanto come toscani siamo legati alla figura di Sergio Staino”.

La Regione Toscana ha inoltre acquisito quattro opere originali di Staino, anche’esse esposte nel palazzo. Un omaggio istituzionale a Sergio Staino, ha aggiunto il presidente, sottolineando che un riconoscimento alla carriera artistica e professionale del maestro che ha fatto della sua pungente toscanità un tratto distintivo ed è anche un modo per trasmettere alle generazioni più giovani la sua eredità artistica e civile”.

Sergio Staino

La mostra

Saranno esposte molte opere originali di Sergio Staino, alcune già in mostra al Castello dell’Acciaioloa Scandicci da dicembre 2024 e marzo 2025,  grazie alla disponibilità dei familiari –  la moglie Bruna e i figli Ilaria e Michele –  dall’associazione Bobo e dintorni e del Comune e della Biblioteca di Scandicci. Ci sono vignette su lavoro, conflitti, ecologia, amore e famiglia. “Attraverso le battute argute del suo personaggio simbolo Bobo – dice Emanuele Vietina di Lucca Crea – siamo invitati a riflettere su temi di valenza universale, mentre le vignette del maestro offrono uno sguardo ironico, ancora attualissimo sul mondo, perché in fondo dentro ciascuno di noi si nasconde un po’ del Bobo di Staino”.

Inaugurazione mostra Sergio Staino

Un lavoro che è “ancora molto attuale – ha detto il figlio Michele –  credo che le vignette della mostra lo testimonino. Per noi è un onore grande, così come la dedica della sala che ci riempie di orgoglio”.

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