Certaldo Alto si trasforma, ancora una volta, in un palcoscenico a cielo aperto. Fino al 20 luglio torna Mercantia, il festival internazionale del quarto teatro che da 37 anni unisce arte, spettacolo, tradizione e sogno. E quest’anno, il sogno ha un nome preciso: la Terra di un sogno, il titolo scelto dal direttore artistico Alessandro Gigli per un’edizione particolarmente ricca, carica di significati e omaggi.
Protagonista assoluto, come non poteva essere altrimenti, è Giovanni Boccaccio, figlio illustre di Certaldo. A 650 anni dalla sua morte, l’intera direzione artistica ha voluto dedicare il cuore del festival proprio all’autore del Decameron, con installazioni, mostre e narrazioni contemporanee ispirate alle sue novelle. “Non potevamo che omaggiare il nostro più illustre concittadino – ha dichiarato l’assessora alla cultura Clara Conforti – e lo faremo con spettacoli diffusi, opere d’arte, artigiani e artisti che animeranno ogni angolo del borgo medievale, dai giardini ai musei, fino ai sotterranei”.
Tra le novità più attese, l’installazione dedicata a Frate Cipolla, l’unica novella ambientata proprio a Certaldo, che sarà collocata nel parterre di Palazzo Pretorio, visibile da tutto il borgo. Accanto a lei, un’altra novella reinterpretata in chiave contemporanea, Chichibìo e la gru. Sempre a Palazzo Pretorio, spazio anche al ricordo del maestro ceramista Eugenio Taccini, con la riproposizione della sua mostra “Il Decameron” del 2003: venti pannelli ceramici che raccontano dieci novelle boccacciane. In suo onore nasce anche il Premio Taccini per l’artigianato, che quest’anno sarà conferito a Raffaele Viscovo, artigiano presente a Mercantia da ben trent’anni.
Oltre alla memoria, Mercantia è anche presente e visione. Lo dimostrano le numerose installazioni disseminate per il borgo, come quella nel Chiostro degli Agostiniani, che rievoca il giardino del Decameron, o la suggestiva Rage Room dell’artista Alessandro di Vicino in arte Gaudio, un percorso visivo ed emotivo tra pittura e videoarte che riflette sull’“epidemia” contemporanea di ansie, paure e inquietudini, con un finale catartico che invita alla liberazione emotiva.

“Mercantia è un inno alla bellezza, alla vita – ha detto Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana – un evento capace di coinvolgere grandi e piccoli, che rende la nostra terra ancora più affascinante, anche in tempi complessi come questi”.
L’anima del festival resta quella della meraviglia. “Mercantia è sempre la stessa e sempre diversa – ha sottolineato Alessandro Gigli – come un albero cresciuto nel tempo. Ogni anno germoglia con nuova linfa. Quest’anno sarà un festival pieno di danza, come reazione positiva ai momenti difficili. Dalle danze popolari allo swing, dalla danza contemporanea al valzer, fino agli spettacoli internazionali come quello dei Close Act, con i loro giganteschi uccelli preistorici”.
Non mancheranno le marching band, la musica diffusa, le sorprese di strada, come il gesto poetico di ricevere in dono una rosa. E poi ancora: oltre 50 artigiani nella parte alta del borgo, laboratori dal vivo, un mercato in piazza Boccaccio, una mostra d’arte diffusa ispirata ai tre temi del Decameron – amore, fortuna e ingegno – con opere di 22 artisti in altrettanti scorci di Certaldo.
“Mercantia è uno spaccato di un mondo parallelo – ha detto il consigliere regionale Enrico Sostegni – dove il borgo, già bellissimo, si trasforma in un luogo sospeso tra sogno e realtà”. Un sogno che quest’anno accoglierà anche gli omaggi a Pier Paolo Pasolini – con un giardino segreto dedicato – e a San Francesco, con una parata gioiosa ispirata al Cantico delle Creature.
A chiudere il festival, come da tradizione, sarà una grande parata finale, con trampolieri, marching band e una sorpresa tecnica ancora da svelare. “Ogni anno Mercantia sorprende – ha detto il sindaco Giovanni Campatelli – e anche questa volta non sarà da meno, con circa 40 compagnie e 200 artisti per un’edizione tra sogno, sperimentazione e immaginazione”.