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Al via Pitti Filati 86: a Firenze 136 marchi da tutto il mondo

La manifestazione dal 22 al 24 gennaio alla Fortezza da Basso propone l’anteprima mondiale primavera/estate 2021 delle collezioni di maglieria

Pitti Filati 2020

Al via da mercoledì 22 gennaio Pitti Filati 86: alla Fortezza da Basso di Firenze saranno 136 i marchi in mostra, di cui 19 provenienti dall’estero: Australia, Cina, Germania, Giappone, Mauritius, Perù, Regno Unito, Hong Kong, Romania, Svizzera e Turchia.

La manifestazione, in programma fino al 24 gennaio, propone l’anteprima mondiale primavera/estate 2021 delle collezioni di filati per maglieria, con un allestimento ispirato al tema delle bandiere, come per gli altri saloni di Pitti, Uomo e Bimbo, appena conclusi.

‘Yarns United’ è il titolo del nuovo Spazio ricerca, in linea con il tema generale: come in un vero e proprio laboratorio di creatività, si osserverà il tema bandiera da sei angolazioni diverse: Orient (bandiere navali); Wave (bandiere che cambiano e si reinventano); Twinning (bandiere come segno di condivisione); Araldica (bandiere animate da figure mitiche e simboliche); The moon and the stars (i segni più ricorrenti sulle bandiere); Ong (le organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani, salute, ambiente, infanzia).

La customizzazione applicata al mondo del lusso è al centro di CustomEasy, progetto giunto alla terza edizione che mostra una collezione unica di maglieria, frutto di una vera integrazione di filiera. Cresce l’area dedicata alla sostenibilità e alle sue molteplici sfaccettature, e torna il concorso Feel The Yarn con The Contest, evento dedicato agli aspiranti stilisti provenienti da una selezione delle migliori scuole internazionali.

Infine i maglifici di qualità sono protagonisti di KnitClub, l’area dedicata alla ricerca. Per domani poi in programma la sfilata dell’Accademia di costume e moda di Roma, con 8 collezioni di studenti del master in maglieria, creative knitwear design. 

Dopo due anni timidamente favorevoli per la filatura italiana (comprensiva della produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) il 2019 non si è rivelato un anno soddisfacente. Secondo le elaborazioni preliminari effettuate dal Centro studi di Confindustria Moda per Sistema moda Italia, il fatturato settoriale è stimato in flessione del 5,8%: scenderebbe sui 2.760 milioni di euro.

L’andamento negativo ha interessato sia la filatura laniera (comparto preponderante, con una quota di oltre l’80% sul fatturato totale) sia la filatura cotoniera mentre quella liniera vede confermare il trend positivo del 2018. Anche il valore della produzione è stimato in flessione rispetto ai livelli raggiunti nel 2018: -5,4%.

Nel corso del 2019 la filatura nel suo complesso assiste a un’inversione di tendenza, vedendo ritornare l’export in territorio negativo: in linea con quanto sperimentato nei dieci mesi, per le esportazioni annue si prevede una chiusura a -4,9%, dinamica che porterebbe il fatturato estero settoriale sugli 806 milioni di euro. Contestualmente, l’import dovrebbe archiviare un decremento stimato al -3,1%, per un ammontare complessivo di 857 milioni di euro. Anche per il mercato interno è prevista una flessione, nell’ordine del -4,5%, in linea con l’andamento sperimentato dalla filatura oltre confine.

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