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Nelle dimore storiche torna la festa della Toscana rurale: ecco dove

Domenica 12 novembre la seconda edizione dell’iniziativa voluta da Adsi e Confagricoltura – Anga in otto regioni tra antichi palazzi e aziende

Il castello di Montegonzi

Cultura&agricoltura, da nutrire ogni giorno. Il messaggio che per il secondo anno arriva dall’iniziativa “Coltiviamo la Cultura: Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche“. Domenica 12 novembre l’iniziativa promossa dai gruppi giovani di Adsi (Associazione Dimore Storiche Italiane) e Confagricoltura – Anga si svolge anche in 4 palazzi della Toscana.

Le storiche dimore sono Palazzo Budini Gattai e in Palazzo Guicciardini a Firenze, Torre di Contignano nel Senese e il Castello di Montegonzi nell’Aretino che tra l’altro è un’azienda agricola. Nel complesso ottima la risposta della Toscana.

Sono tredici le dimore storiche aderenti all’iniziativa e circa quaranta le aziende agricole in otto regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Calabria e Sicilia.

Con la Festa dell’Agricoltura il patrimonio storico e le eccellenze agricole si incontrano. L’occasione per celebrare un connubio straordinario. Anche i numeri lo stanno a dimostrare: il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica.

1. Palazzo Guicciardini

A Firenze i due palazzi coinvolti si trovano in posizioni a dir poco strategiche, nel centro storico, e hanno alle spalle un passato illustre. Palazzo Guicciardini fa angolo con piazza Pitti e ha dato i natali a una delle più famose famiglie fiorentine. Qui, come recita la scritta sulla facciata dell’edificio, si scrisse la storia per merito dello scrittore Francesco Guicciardini.

La bella facciata affrescata si è persa nel corso dei secoli mentre numerosi sono stati gli interventi, i rimaneggiamenti e infine i danni soprattutto nella seconda guerra mondiale. Il palazzo comunque ha avuto la fortuna di non essere minato dai tedeschi quando vennero fatti saltare numerosi edifici per bloccare l’ingresso a Ponte Vecchio. Oggi ospita anche una struttura ricettiva di lusso.

2. Palazzo Budini Gattai

Palazzo Budini Gattai si trova in via dei Servi all’angolo con piazza Santissima Annunziata. Lunga e travagliata la storia dell’edificio che nel 1970 ospitò il primo Governo regionale della Toscana. Nell’atrio del palazzo c’è una scultura che rappresenta un cavallo alato, il Pegaso simbolo della Regione. Dal marzo 2010 il palazzo ospita nel piano nobile la fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz.

3. Torre di Contignano

Contignano venne donato all’abbazia di San Salvatore e rimase di proprietà del monastero per quasi tre secoli. Agli inizi del Trecento i Signori di Farnese divennero proprietari di Contignano e nel 1339 si parla per la prima volta del Castello di Contignano.

Il Castello di chiara impronta medievale domina l’antico borgo. Spiccano tra gli edifici di pregio la cappella di San Rocco, un edificio nobile e l’antico spedale lungo la via Francigena dove i pellegrini ricevevano ospitalità e assistenza. Due le porte di accesso: una accanto all’antico Cassero e l’altra chiamata Porticciola lungo le mura a nord.

4. Castello di Montegonzi

Castello e sede dell’omonima azienda agricola, Montegonzi appartiene alla famiglia Viligiardi da secoli. Qui si produce un notevole olio extra vergine di oliva bio IGP toscano monti del Chianti. Oggi la fattoria ha circa 17.000 piante delle cultivar leccino muraiolo e frantoio.

L’occasione per apprezzare cultura&agricoltura

Questa iniziativa permetterà al pubblico di esplorare cortili, palazzi, ville e giardini storici, mentre contemporaneamente darà l’opportunità di scoprire le delizie enogastronomiche locali – sottolinea Anna Maria Pentimalli, presidente di Adsi Giovani-. La “Festa dell’Agricoltura” è un esempio tangibile di come sia possibile armonizzare la preservazione dell’arte e del paesaggio con la produzione agroalimentare di eccellenza, creando un’esperienza turistica coinvolgente“.

Per Giovanni Gioia, presidente di Anga – Giovani di Confagricoltura “agricoltura e territorio sono il perno di un’economia circolare per i borghi e i centri storici, dove le dimore e le aziende agricole generano crescita e sviluppo dei territori all’insegna della tradizione, della sostenibilità e dell’innovazione“.

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