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Un nuovo volto per il Mercato di Sant’Ambrogio, il più antico di Firenze: riaprirà riqualificato e con un murale

Il 7 dicembre la festa per la fine dei lavori di ristrutturazione della storica struttura che dal 1873 è un punto di riferimento per i fiorentini e adesso si arricchirà anche con un’opera di street art

Il Mercato di Sant’Ambrogio a Firenze - © Mercato di Sant’Ambrogio Pagina Fb

Sarà una vera festa per tutti i fiorentini quella prevista il 7 dicembre per la fine dei lavori di riqualificazione al Mercato di Sant’Ambrogio: l’annuncio è stato dato ieri dopo il sopralluogo al cantiere degli assessori di Palazzo Vecchio allo sviluppo economico e alle politiche giovanili.

La riqualificazione del Mercato

Lo storico mercato, il più antico di Firenze, riaprirà quindi proprio nel giorno di Sant’Ambrogio e sarà arricchito da un’opera di street art: un maxi murale che coprirà le quattro facciate. Un intervento pensato come deterrente per gli atti di vandalismo e per rendere più bello il quartiere di Santa Croce.

Si concludono così i lavori per la riqualificazione di Sant’Ambrogio, che hanno compreso anche il restauro della pavimentazione storica in pietra e una nuova tettoia esterna. Un progetto per dare un nuovo volto al mercato, su cui il Comune ha investito circa 1,9 milioni di euro.

Quello di Sant’Ambrogio, inaugurato il 29 maggio del 1873, è il mercato del centro storico per eccellenza, insieme a quello centrale di San Lorenzo, e uno dei luoghi più autentici e vivi della città che rappresenta da oltre un secolo e mezzo non solo un punto di riferimento per la spesa quotidiana ma anche un simbolo dell’anima popolare dei fiorentini.

Da più di 150 anni il mercato del centro storico

L’idea di costruire il mercato nacque nell’ambito dei grandi progetti urbanistici di Giuseppe Poggi, l’architetto incaricato di ridisegnare Firenze Capitale d’Italia. Dopo la demolizione del Mercato Vecchio, Poggi immaginò tre nuovi poli per il commercio al dettaglio: il Mercato Centrale di San Lorenzo, uno a San Frediano, che non venne mai realizzato, e quello di Sant’Ambrogio, in cui spostare gli ambulanti che allora stavano a San Pierino.

Per Sant’Ambrogio venne scelta l’area dell’“Ortone”, un terreno appartenuto un tempo alle monache di Santa Verdiana, e fu costruita piazza Ghiberti, al centro delle quale posizionare il mercato. Il progetto fu affidato a Giuseppe Mengoni, lo stesso architetto che aveva da poco firmato la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e il Mercato Centrale di Firenze. Mengoni scelse una struttura in ghisa e vetro, materiali d’avanguardia per l’epoca, che conferivano leggerezza e luminosità all’edificio.

Anche dopo la perdita del ruolo di mercato generale nel 1955, con lo spostamento dell’ortofrutta a Novoli, Sant’Ambrogio non ha mai smesso di essere un punto di incontro. Un luogo dove gli abitanti, gli studenti e i turisti si confondono tra i banchi storici, magari gustando un panino al lampredotto all’ombra delle strutture in ferro.

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