OPINIONE/

Borghi toscani, c’è un futuro che riparte da qui

Dal piccolo Borgo di Bibbona parte il progetto pilota per la rigenerazione urbana dei piccoli comuni toscani. L’architetto Fuksas seguirà il laboratorio di idee per aggiornare l’identità di un patrimonio prezioso della  nostra regione

bibbona borgo - © Roberto Nencini - Shutterstock

L’idea di rinascita fa parte del gioco e del tempo

Gioielli. Persi nella loro solitudine. Ritrovati nella loro nuova identità. I borghi toscani sono ricchezza, storia, arte, buon vivere e tanto altro. Frasi fatte? No, non proprio, semmai un po’ abusate, ma sempre e comunque piccoli e luccicanti frammenti di verità. L’idea di rinascita fa parte del gioco e del tempo. Il gioco è quello di non perdere questi gioielli sulla via dell’indifferenza. Ridare valore a ciò che è valore in purezza per gli occhi e per i cinque sensi. Il tempo è quello di un presente che sta scappando da un passato sbiadito, quello della fuga dal piccolo alla ricerca ossessiva del tumulto del grande spazio metropolitano. Quella città da bere che ha poco a che fare coi bisogni dell’oggi. Basta un piccolo esempio: lo smart working. Due parole che fino a pochi anni fa erano per pochi e oggi sono la vita, la quotidianità, per tanti. Bene? Male? La pandemia ci sta scuotendo e spingendo verso strane direzioni. Cogliere il lato buono, per quanto possibile, di una storia che cambia strada è un dovere. E a volte, magari, un piacere.

Anche per questo guardare con occhi diversi il piccolo borgo che prima significava un saluto ai nonni nelle vacanze estive o una visita al volo nel week end, è necessario. Il progetto pilota della Regione Toscana sulla rigenerazione urbana di questi piccoli centri che fanno la storia di casa nostra parte da Bibbona. Un sindaco pieno di idee, Massimo Fedeli, aiutato dai suoi collaboratori e dall’architetto Ambra Mergheri, incontra un archistar, Massimiliano Fuksas, per iniziare un percorso comune in cerca della nuova frontiera. Il presidente Eugenio Giani, uno che le piccole realtà le ama e le studia da sempre, celebra l’incontro. L’obiettivo? In sintesi potremmo semplicemente riassumerlo nel desiderio di togliere la polvere da luoghi che al massimo vengono definiti pittoreschi, e regalargli la possibilità di poter essere vissuti non solo quei cinque mesi che partono in tarda primavera e sfioriscono insieme ai colori di mezzo  autunno.

Poter vivere un piccolo centro significa poter comunicare, quindi innovazione, banda larga. Strade e accessibilità 

No, il vero obiettivo è puntare ai massimo, ai dodici mesi tutto compreso, il che vuol dire non dover essere schiavi del turismo usa e getta, che comunque non può essere indossato da tutti. Poter vivere un piccolo centro significa poter comunicare, quindi innovazione, banda larga. Strade e accessibilità. Significa sistemare le vie di comunicazione, lavorare sul brand, sull’identità, perché la qualità del turismo conta, così come conta la valorizzazione dei prodotti e di una terra, da nord a sud, da est a ovest, sempre generosa.

Bibbona è un luogo speciale, ma anche stranamente criptato. Tu lo nomini e chi ti ascolta quasi sempre pensa a Marina. Ma il borgo è dall’altra parta dell’Aurelia, a cinque chilometri da tutto: da Bolgheri con i suoi turisti che intasano i vicoli e i suoi ristoranti, da Cecina, dal mare. La Magona, il parco naturale, è a due passi. E poi Casale Marittimo e tante altre bellezze, il tutto attraversando boschi e vigneti che tutti ci invidiano.

La Toscana non è una cartolina. La Toscana è qualità della vita. E in questi luoghi questa qualità è la regola

Il vecchio borgo di Bibbona è silenzio allo stato puro, è tempo sospeso, due chiese incantevoli, una torre antica e una terrazza che ti scaraventa il cuore verso i colori di Toscana e oltre. Da questo luogo già parzialmente rigenerato dal lavoro e dalle idee di chi lo ama parte una missione che trova una sua concretezza grazie ai fondi del Pnrr destinati proprio alla rigenerazione urbana. Era impossibile non tener conto di questo patrimonio per dare una senso alla contemporaneità. L’occasione è grande, trovare il punto di equilibrio tra il branding e il rispetto della natura dei luoghi e delle persone che qui vivono con il lavoro e con il cuore sarà fondamentale. La Toscana non è una cartolina. La Toscana è qualità della vita. E in questi luoghi questa qualità è la regola. Aggiornarla al tempo presente, però, è una missione che non può essere più rimandata.

I più popolari su intoscana