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Panatta, Paolini e Sinner: Forte dei Marmi fucina di talenti passati, presenti e futuri

È lunga la lista dei grandi tennisti e tenniste che sono passati dal Tennis Club Italia di Forte dei Marmi, un circolo e un territorio strettamente legato e appassionato a questo sport

Tennis: Jannik Sinner, Adriano Panatta e Jasmine Paolini

A Forte dei Marmi brillano ancora gli occhi dopo la vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open. Il tennista altoatesino, attuale numero quattro al mondo, è infatti tesserato per il Tennis Club Italia proprio di Forte dei Marmi, per questo motivo abbiamo intervistato il presidente del circolo Sergio Marrai.

Partiamo subito da Sinner, una vittoria importante che risponde alle tante attese che c’erano nei confronti di questo atleta

È una favola bella. Noi l’abbiamo tesserato a 14 anni, dietro segnalazione dell’allora maestro che l’aveva appena preso, Riccardo Piatti. Mi disse: “Sergio, questo ragazzo merita, non ha in questo momento i risultati come gli altri perché ha giocato molto meno, abitando in un paesino del nord Italia. Mi sono fidato ma ho precisato che l’avremmo riscattato noi purché i soldi del cartellino fossero andati al ragazzo per allenarsi e non al circolo. Riccardo difficilmente sbaglia sui giocatori, è così è stato per Sinner. Anche noi siamo increduli di quello che ha fatto, ma negli ultimi due anni abbiamo visto un miglioramento. Si capiva che era destinato a essere tra i primi al mondo. Ora sta rispettando quello che i tecnici a livello mondiale dicevano di lui da da circa tre anni e pertanto come circolo che lo ha tesserato siamo più che contenti.

Però non ha mai potuto giocare per il circolo di Forte dei Marmi?

Ricapitolando velocemente la storia, noi abbiamo una squadra di serie A1 che deve essere formata per il 50% dai ragazzi provenienti dal vivaio, da noi sono veramente tanti. Quando abbiamo tesserato Sinner aveva 14 anni, pensavamo di poterlo schierare in campo tra i giovani, ma il suo circolo l’aveva tesserato come serie D, a quel punto non poteva giocare perché troppo piccolo. Poi che succede? A 17 anni, quando pensavamo di schierarlo, era diventato troppo bravo ed era già in giro per i tornei a livello mondiale. Però lui ci è rimasto molto affezionato, più volte ci ha detto che avrebbe voluto fare la Serie A1 con noi, ma gli impegni a livello internazionale non si conciliano.

Dal Tennis Club di Forte dei Marmi sono passati tanti atleti che in questi anni ci stanno regalando tante soddisfazioni, penso a Jasmine Paolini, ma anche a Lorenzo Musetti e a Filippo Volandri.

La Paolini, che è attualmente la numero uno in Italia e la 24 nel mondo oltre ad essere vicecampionessa del mondo a squadre, è con noi da 5-6 anni. Venne a giocare quando era 180ª ed è stata presa sotto l’ala di mio figlio Matteo, che l’ha allenata, seguendola anche nei tornei internazionali. Matteo ha poi dovuto fare una scelta, continuare a fare il coach o portare avanti il suo centro sportivo. Ha scelto di rimanere qua e ora Jasmine è allenata da Renzo Furlan, persona squisita e un professionista, ma continua a fare la serie A con noi. Le racconto un aneddoto: due anni fa, dopo la vittoria di un torneo da 250 gli mandai un messaggio scrivendole che finchè non fosse scesa sotto le 30 al mondo non sarei stato contento. Poco tempo dopo, quando ha vinto un torneo ed è scesa sotto i 30 mi ha chiamato per dirmi di avercela fatta. Le ho risposto che nella vita bisogna mettersi delle asticelle che quando vengono raggiunte si è doppiamente contenti.

Oltre a loro, ci sono tanti tennisti del “passato” che hanno un legame intenso con Forte dei Marmi penso, ad esempio a Adriano Panatta

Venne da noi quando aveva circa 25 anni dopo essersi spostato. Voglio ricordare poi Paolo Bertolucci (ndr uno dei componenti della squadra che vinse la prima coppa Davis per l’Italia) nato proprio a Forte dei Marmi, ma anche Fausto Gardini. Qui a Forte dei Marmi abbiamo una bella tradizione nel tennis, penso che insieme al calcio sia lo sport più praticato.

Successi come quelli di Sinner possono aiutare ad avvicinare i giovani a questo sport?

Forte dei Marmi è una eccezione in Italia. Siamo circa 7mila abitanti in un territorio di nove chilometri quadrati e abbiamo ben sette circoli di tennis. Se il tennis in Italia avesse la stessa diffusione come qui a Forte dei Marmi non avremmo problemi. Però, dico la verità, Sinner, come gli altri ragazzi, sono ragazzi puliti e credo che diano un messaggio molto grande allo sport e ai giovani in generale. Sinner, ad esempio, parla di lavoro continuamente e dell’impegno costante che mette in questo sport ed è importantissimo, ribaltando la visione dei giovani che con un click ottengono tutto.

L’appuntamento più importante di questo 2024 sono certamente le Olimpiadi, l’Italia potrà fare la voce grossa a Parigi?

Abbiamo Sinner, ma non solo. Ci sono una serie di giocatori molto competitivi penso a Lorenzo Musetti che fino allo scorso anno era tra i venti al mondo. C’è sempre Matteo Berrettini, che si sta riprendendo da una serie di infortuni. Non dimentichiamoci di Lorenzo Sonego, che da quattro anni è con noi, è un giocatore di prestigio. C’è poi il ragazzino, Matteo Arnaldi, anche lui sotto i 40 al mondo. Fabio Fognini resta poi sempre un giocatore di tutto riguardo. Figuriamo bene anche nel doppio, Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono arrivati in finale agli Australian Open, vuol dire essere tra le prime dieci coppie al mondo. Penso proprio che a Parigi potremo certamente dire la nostra.

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