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Parità di genere, in Toscana opportunità per 360 milioni con i fondi europei

Giani: “La libertà delle donne passa da autonomia economica”, per l’assessora Cristina Manetti i soldi Ue servono per “sostenere lo scambio di buone pratiche”

L’assessora Cristina Manetti al convegno sui fondi Ue per la parità di genere

I fondi europei per la parità di genere e il loro utilizzo a livello regionale sono stati al centro del convegno “Libere di scegliere: donne, competenze e opportunità in Toscana” in sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. Ad accendere i riflettori sull’argomento La Toscana delle Donne.

Complessivamente in Toscana sono oltre 360 milioni le risorse attivate dal programma finanziato dal Fondo sociale europeo plus 2021/2027 (con contributo regionale pari al 18%) per favorire la realizzazione delle donne attraverso occupazione, formazione e inclusione sociale.

La mattinata, affidata al coordinamento di Barbara De Micheli della Fondazione Giacomo Brodolini, è stata dedicata alle opportunità offerte dall’utilizzo di Fesr, Feasr, Feampa, Italia Francia Marittimo. In primo piano dunque l’approfondimento sui fondi e l’aggiornamento sui risultati proiettati sulla parità di genere.

Giani rilancia l’impegno della Regione Toscana

Il presidente Eugenio Giani ha ricordato i benefici di “una programmazione dei Fondi europei volta a dare concretezza al principio della parità di genere. La Regione ha confermato la centralità del tema, destinando alla promozione della parità di genere ad essa una quantità ingente di risorse in particolare grazie al Fondo Sociale Europeo+ 2021-27. L’evento di oggi rappresenta quindi un’occasione privilegiata per condividere i risultati raggiunti, rilanciare l’impegno regionale e rafforzare un messaggio centrale: la libertà delle donne passa attraverso competenze, servizi, opportunità e autonomia economica. È una condizione fondamentale per la crescita dell’intera comunità toscana”.

Manetti: “Sostegno all’imprenditoria femminile”

L’intervento di Cristina Manetti, ideatrice de La Toscana delle Donne – rassegna finanziata appunto con il contributo dei Fondi europei – e assessora alla parità di genere, ha preso le mosse dal riconoscimento proprio del lavoro svolto in questi anni per la Toscana delle Donne.

Accanto ai ringraziamenti non di rito la consapevolezza che “resta ancora molto lavoro da fare”, come conferma la fotografia dei divari di genere in Toscana, la regione che pure presenta risultati migliori rispetto alla media nazionale: il tasso di occupazione femminile, al 63,7%, è ancora distante dal 70,8% UE; il divario occupazionale di genere è pari al 14,4%; le donne guadagnano mediamente 4.136 euro in meno degli uomini e solo il 17% delle laureate si orienta verso discipline Stem (contro il 29% degli uomini). Il lavoro di cura pesa per oltre il doppio sulle donne rispetto agli uomini e rimangono ostacoli nell’accesso ai ruoli apicali.

Questi squilibri – spiega Manetti – limitano la libertà di scelta e di crescita delle donne, hanno impatti diretti sulla loro autonomia economica e sulla partecipazione piena alla vita sociale e professionale; con i fondi europei cerchiamo di agire sostenendo l’imprenditoria femminile e lo scambio di buone pratiche e ci sono poi azioni dirette come quelle del Fondo Sociale Europeo Plus, che destina oltre 360 millioni ad azioni e interventi per sostenere la parità di genere”.

Occhi puntati quindi su il FSE+ 2021, che destina oltre 50,6 milioni all’attuazione di specifiche misure a sostegno della parità, tra cui incentivi all’occupazione di donne; servizi di orientamento al lavoro; misure di welfare aziendale per le imprese; misure innovative di conciliazione vita lavoro per le lavoratrici autonome.

“Grazie a questa rete di strumenti, la Toscana ha già attivato 33 misure nell’ambito del PR FSE+ 2021-2027, molte delle quali rivolte direttamente alle donne o con ricadute significative sulla parità di genere” conclude Manetti.

Il focus sui fondi Fse 2021/2027

Nell’intervento di Elena Calistri (Autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo di Regione Toscana) ha spiegato che “con il Fse 2021/2027 è stato fatto un grande salto di qualità, un grande investimento di oltre 360 milioni di euro quindi incrementando, rispetto ai 200 milioni della programmazione precedente, le risorse dedicate alle donne e alla parità di genere“.

Queste risorse, ha continuato a spiegare, “riguardano sia interventi diretti, come incentivi all’assunzione, sostegno all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, oppure iniziative con le imprese per incentivare il welfare aziendale, la conciliazione vita-lavoro, ma ci sono anche interventi indiretti che riguardano, per esempio, gli asili nido gratis o anche i servizi di cura per gli anziani“.

Facendo poi il punto su quante donne abbiano già usufruito di queste possibilità, Calistri ha detto che “ci sono già 269 donne che sono state inserite in percorsi di reinserimento lavorativo e poi se si guarda, ad esempio, al tema dei servizi per l’infanzia, agli asili nido gratis, negli ultimi tre anni abbiamo ricevuto e ammesso oltre 41.000 domande di famiglie. Penso che sia stato un grosso contributo al welfare regionale”.

L’utilizzo degli altri fondi europei

Nel suo intervento Angelita Luciani (Autorità di gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale e coordinamento Aree interne della Regione Toscana) ha spiegato come il FESR sostiene l’imprenditoria femminile e favorisce la creazione di spazi lavorativi innovativi, infrastrutture e servizi che mirano a rendere compatibile la carriera con la vita privata.

Con gli ultimi bandi del PR FESR 2021-2027 sono stati ad oggi finanziati 213 progetti presentati da imprese femminili, per investimenti complessivi pari a 22,7 milioni di euro e un totale di oltre 10,6 milioni di contributo concesso, in ambiti di intervento quali digitalizzazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione e produzioni cinematografiche.

Inoltre, attraverso il fondo di garanzia per le PMI sono stati garantiti finanziamenti per 37,5 milioni di euro, sostenendo oltre 690 imprese femminili, di cui 271 nuove imprese. Ulteriori contributi potranno essere concessi tramite i bandi attualmente aperti o di prossima apertura.

Da Filippo Giabbani (Autorità di gestione Programma Interreg Italia-Grancia Marittimo) il punto sui programmi Interreg, che consentono scelte di apertura e libertà attraverso la cooperazione transfrontaliera. Il Progetto Femmes Libres, è stato ricordato, è stato finanziato dal Programma Interreg Italia – Francia Marittimo ed ha una dotazione finanziaria di 1.373.372,10 euro di cui 1.098.697,68 euro di Fondo FESR. Il Progetto Femmes Libres nasce dalla necessità di supportare le donne vittime di violenza di genere, offrendo loro un percorso verso l’autonomia economica e personale.

Marco Ferretti (Fondo Europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) ha svolto l’approfondimento sul FEAMPA, che promuove le attività di acquacoltura sostenibile, anche grazie al rafforzamento della competitività delle imprese del settore applicando premialità di genere nella selezione degli interventi.

Il Feasr, illustrato da Sabina Borgoni, incoraggia l’imprenditoria femminile nel settore agricolo. Le associazioni delle imprenditrici evidenziano soprattutto la carenza di servizi socio sanitari e per la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Per agevolare il ruolo delle donne in agricoltura occorre agire su questi ambiti di intervento utilizzando anche gli strumenti della programmazione UE 2028-34.

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