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Piaggio, la governance resta alla famiglia Colaninno: ai due fratelli il controllo del gruppo di Pontedera

Il cda ha dato ai due figli del patron da poco scomparso i ruoli di presidente e amministratore delegato. Gli auguri di buon lavoro dal presidente della Regione Eugenio Giani

Le vespe del Museo Piaggio

Resta in capo alla famiglia Colaninno la governance del gruppo Piaggio, dopo la scomparsa lo scorso 19 agosto di Roberto Colaninno, l’imprenditore mantovano che nel 2006 rilanciò il gruppo. Il consiglio di amministrazione dell’azienda di Pontedera ha dato ai figli Matteo e Michele i ruoli, rispettivamente, di presidente e amministratore delegato che il padre riuniva in sé.

Il primogenito Matteo conserva anche la delega ai rapporti istituzionali in Italia e all’estero, di cui già disponeva in qualità di vicepresidente. Amministratore delegato diventa Michele, già operativo all’interno dell’azienda come chief executive of global strategy, product, marketing and innovation, e presidente di Acem, l’associazione europea dei costruttori di due ruote. A lui toccherà dunque il ruolo più operativo nella guida di Piaggio. Il cda ha inoltre nominato Carlo Zanetti quale nuovo membro non esecutivo, mantenendo così inalterato a 9 il numero dei consiglieri. Oltre a Matteo e Michele siedono nel cda Graziano Gianmichele Visentin, Rita Ciccone, Patrizia Albano, Federica Savasi, Micaela Vescia, Andrea Formica e Carlo Zanetti. Il consiglio di Piaggio è in scadenza nella primavera dell’anno prossimo con l’approvazione del bilancio 2023 da parte dell’assemblea.

Eugenio Giani e Roberto Colaninno

Alla nuova governance, gli auguri di buon lavoro dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani:  “È una nomina nel segno della continuità e sono sicuro che l’eredità del padre Roberto troverà nei figli degna successione. Piaggio e Pontedera sono uno dei fiori all’occhiello della Toscana industriale. La visione innovatrice e lungimirante che ha permesso in pochi decenni all’azienda di Pontedera di rilanciarsi, radicarsi saldamente in Toscana e, nello stesso tempo, diventare un’eccellenza a livello mondiale, troveranno sempre una sponda nella Regione e nelle istituzioni locali”.

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