Una passeggiata in Fortezza da Basso per offrire uno spaccato sul mondo del kidswear internazionale tra brand, collezioni e aziende. È la proposta di Pitti Bimbo 101 in programma mercoledì 25 e giovedì 26 giugno a Firenze. Il salone internazionale della moda bambino accede i riflettori su tendenze lifestyle e occasioni di business.
In scena ci saranno 165 brand, di cui il 65% internazionali, pronti a presentare le collezioni Primavera/Estate 2026 a un pubblico selezionato di buyer, stampa e operatori del settore. Ma Pitti Bimbo non è solo un evento di settore: è un laboratorio culturale ed economico, capace di connettere il Made in Italy con i mercati globali, anticipando gusti, linguaggi e visioni del futuro.
Moda e impresa fanno rete
A conferma della rilevanza strategica del salone, il supporto del Ministero degli Affari Esteri e dell’Agenzia ICE, che anche per l’edizione 2025 hanno sostenuto un articolato programma di incoming di buyer dai mercati emergenti e realtà internazionali.
“Grazie a questa collaborazione – sottolinea Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – possiamo portare a Firenze i buyer più influenti del fashion e del lifestyle bambino, rafforzando il dialogo con nuovi interlocutori globali”.
Buyer da tutto il mondo a Firenze
A Pitti Bimbo arriveranno in città buyer da Asia, Medio Oriente, Europa e Stati Uniti. Tra i nomi in fiera ci sono giganti come Harrods, Galeries Lafayette, Luisaviaroma, Childrensalon, ma anche concept store di nicchia e realtà emergenti da Qatar, Malesia, Cina, Polonia, India e Russia. Obiettivo: moltiplicare le occasioni di incontro tra domanda e offerta di un comparto in continua evoluzione.
“Pitti Bimbo è molto più di una fiera. E’ un osservatorio sull’industria del kidswear e del lifestyle bimbo, sul mondo dell’educazione e sulle nuove frontiere della comunicazione. È un luogo di networking, dove si apprezza lo straordinario mondo dei bambini in tutte le sue sfaccettature” assicura Poletto.
Quattro passi tra moda, design e lifestyle
L’intera Fortezza, grazie al progetto della designer Ilaria Marelli, si trasformerà in una “città a misura di bambino”, con un percorso ad anello costellato di piazze tematiche e installazioni ispirate ai trend PE26. Protagoniste le sezioni 100% Bambino, dedicata ai grandi marchi del kidswear e ai mini-me, e The Kid’s Lab, spazio per i brand emergenti e di ricerca con focus su sostenibilità e design.
Non mancheranno spazi dedicati a food, beauty e accessori per l’infanzia. La sezione Taste for Kids, ad esempio, proporrà eccellenze alimentari con brand come Torta Pistocchi, Bargilli Cialde di Montecatini, La Castagna Leopoldina, Chocolate for family, Gabriele Rocchi e Ratafià Firenze.
Super Bike: il tema guida di Pitti
Il tema dell’estate è “Super Bike“: simbolo di libertà, crescita e scoperta, la bicicletta ispira allestimenti, outfit e contenuti. Un’idea che prende forma in Piazza Pirouette, a cura del blog Pirouette, dove marchi come Sticky Lemon, Töastie, Goldie and Ace e The Bonnie Mob presenteranno proposte tra activewear e beachwear.
Pitti Bimbo tra mostre, eventi e talk
Forte di un palinsesto fitto di appuntamenti, Pitti Bimbo 101 alterna occasioni di business a esperienze creative. Si parte con la sfilata Mama’s Shopping List (25 giugno), fashion show ispirato alla spesa di stagione con i look più frizzanti dell’estate. A seguire, spiccano incontri come Shop Survivor con l’imprenditore Massimiliano Alvisi, per capire come gestire un punto vendita di successo, e la presentazione della ricerca dell’Università di Cardiff commissionata da Barbie sul valore empatico del gioco con le bambole.

Tra le partecipazioni speciali, da segnalare il progetto Pitti Bimbo x Monnalisa, con piccole ambassador internazionali pronte a raccontare la fiera attraverso i social, e le mostre di Style Piccoli (Siate unici!) e di Milk Magazine, che torna all’essenzialità dello scatto in studio per raccontare il ciclo eterno della moda.
Un comparto tra luci e ombre
Pitti Bimbo si conferma una piattaforma fondamentale per un comparto che, nonostante le sfide, continua a mostrare segnali di vitalità. La moda junior non è più solo un riflesso di quella adulta, ma un settore con regole proprie, attento al comfort, alla sostenibilità e al desiderio di esprimere personalità, fin da piccoli. E Firenze, ancora una volta, è il suo palcoscenico naturale.
Nonostante l’effervescenza della manifestazione, il 2024 si è chiuso con una battuta d’arresto per il settore moda junior, che registra un calo del -2,1% nel fatturato, scendendo a 3,1 miliardi di euro. Una flessione più contenuta rispetto alle stime iniziali (-4,4%), grazie alla tenuta dei mercati esteri, che compensano le difficoltà interne.
L’export, infatti, cresce dello 0,3% e rappresenta oggi il 48,9% del giro d’affari, mentre il mercato italiano resta in flessione (-1,4%). In lieve contrazione anche il valore della produzione (-3,0%), con performance altalenanti nei canali distributivi e un e-commerce in calo del -8,1%.
A trainare la domanda internazionale sono soprattutto USA, Emirati Arabi e mercati in forte sviluppo come Qatar, Romania e Cina, che segnalano una crescente attenzione verso il Made in Italy per bambini.