L’edizione 108 di Pitti Uomo si chiude con una sfilata di solidarietà. È l’evento ideato e organizzato dalla stilista Chiara Boni a sostegno di Corri la vita, il progetto nato nel 2003 per aiutare le donne colpite dal tumore al seno, finanziando iniziative riguardo la prevenzione, la diagnosi precoce, la cura di questa malattia, il sostegno psicologico.
L’evento a Palazzo Vecchio con Drusilla Foer
Il salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ieri pomeriggio si è trasformato in una passerella, dove hanno sfilato look vintage, in tutto 97 capi, firmati da Armani a Valentino, da Ferragamo a Gucci, da Emilio Pucci a Capucci, e indossati da ragazze e ragazzi di tutta Italia.
Ad accompagnare lo show Drusilla Foer, che ha raccontato i singoli capi e le passioni delle modelle. Il ricavato dell’evento andrà a sostenere i progetti di prevenzione e cura del tumore al seno promossi da Corri la vita.
“Oggi più che mai, la moda non può ignorare il suo impatto sull’ambiente e sulla società. Il vintage e l’economia circolare rappresentano una risposta fondamentale a una crescita troppo rapida e insostenibile dell’industria – ha detto Chiara Boni -. Non si tratta solo di recuperare abiti del passato, ma di dar loro una nuova vita, una nuova energia, contribuendo a un ciclo virtuoso che riduce gli sprechi e promuove un uso responsabile delle risorse. In qualità di stilista, credo fermamente che sia nostro dovere lavorare con materiali e concetti che possano sostenere un cambiamento”.
Primo bilancio positivo: +3% buyer stranieri
Ieri, alla terza giornata di salone, Pitti Immagine ha diffuso i primi dati sull’affluenza al salone di Pitti Uomo: i buyers esteri registrati sono a quota 4.400 (+3% rispetto al giugno 2024), mentre gli italiani si attestano sui livelli della precedente edizione estiva. Se la tendenza dovesse rimanere questa l’edizione dovrebbe chiudersi tra gli 11.500 e i 12.000 compratori intervenuti, e con un totale di oltre 15.000 visitatori.
“Quando il presidente De Matteis in apertura di salone ha parlato, a proposito dei nostri espositori, di coraggio e responsabilità – ha detto Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine – quello era un messaggio per tutto il mondo della moda e in particolare per la moda maschile”. Napoleone ha ricordato che il salone rappresenta “un simbolo e uno strumento concreto per la promozione e lo sviluppo degli scambi commerciali”. Per questo la presenza in crescita dei buyer esteri è un segnale favorevole.