Uomini e donne senza dimora e studenti sono gli attori protagonisti dello spettacolo teatrale ispirato a “Il rigore più lungo del mondo” di Osvaldo Soriano, per la regia di Stefano Luci. In scena si andrà il 28 settembre alle 21 (ingresso libero) al in viale Borgo Valsugana 153 nella sede del Centro Servizi.
Sul palco saliranno gli ospiti del centro di accoglienza Casa “Renato Ciabatti”, che accoglie fino a 22 ospiti, del Centro Servizi Hub sociale e del Centro diurno che accoglie giornalmente circa una trentina di persone. Il progetto, finanziato dalla Società della Salute Area Pratese, è nato dalla collaborazione fra le cooperative Pane e Rose e Il Girasole che lo gestiscono insieme. Insieme a loro in scena ci saranno gli studenti del laboratorio teatrale del liceo Copernico di Prato.]/mark]
Il rigore più lungo del mondo
In un paesino sperduto della Patagonia, un arbitro fischia un rigore proprio allo scadere della partita decisiva del campionato della Valle del Rio Negro. La squadra favorita esulta, ma gli avversari protestano e il tiro viene rinviato di una settimana. Da quel momento, tutto il paese vive in funzione del rigore: [mark]i giocatori si allenano con ossessione, i tifosi si dividono in fazioni, i dirigenti complottano e anche la vita quotidiana si sconvolge. Con umorismo, ironia e tenerezza, lo scrittore argentino Osvaldo Soriano trasforma un semplice rigore in un’epopea, dove il calcio si intreccia con le passioni, le miserie e i sogni della gente comune.
“La storia scelta racconta la forza di un gruppo di persone che, partendo da una posizione di svantaggio sociale ed economico, arrivano a ricoprire un ruolo da protagoniste grazie alla forza della comunità, che fa la differenza in questa memorabile impresa collettiva e individuale – spiega Stefano Luci, della cooperativa Il Girasole, regista e coordinatore – Una storia attuale e necessaria, realizzata grazie a un percorso di partecipazione e protagonismo rivolto ad attori non professionisti” .